ENRICO LUZI: BRILLANTE E DIMENTICATO
Ci sono attori dai nomi quasi del tutto sconosciuti ma i cui volti sono stati una presenza costante nella cinematografia nazionale. È questo il caso di Enrico Luzi, valido e versatile attore di cinema teatro e televisione.
Enrico Luzi con Isa Barzizza.
Nato a Trieste il 27 settembre del 1919, Luzi - per l'anagrafe Cucuzza - si formò professionalmente a Roma. Qui frequentò il Centro Sperimentale di Cinematografia, diplomandosi nel 1942. Alto e di bell'aspetto, esordì al cinema negli anni '40, interpretando lo stereotipo del giovane sciocco e disincantato.
Nel Dopoguerra prese parte a numerosi film commedia, accanto a grandi interpreti quali Aldo Fabrizi ("Avanti c'è posto!", "Campo de' fiori", "La famiglia Passaguai"), Totò ("Totòtarzan"),
Alberto Sordi ("Accadde al penitenziario") e Ugo Tognazzi ("Auguri e figli maschi!").
La sua migliore interpretazione è però considerata quella del marito un po' stupido di Antonella Lualdi, in un episodio del film "Tre storie proibite", del 1952, diretto da Augusto Genina ed ispirato ad un fatto di cronaca.
Da sinistra: Aroldo Tieri, Ugo Tognazzi e Enrico Luzi in "Auguri e figli maschi!".
Ma Enrico Luzi ha lavorato anche in radio e nel teatro di varietà ed ha partecipato a numerosi sceneggiati televisivi degli anni '60, dal "Maigret" di Gino Cervi al "Tenente Sheridan" di Ubaldo Lay.
Inoltre è stato anche attivo come doppiatore, prestando la propria voce a diversi personaggi dei cartoni animati e, soprattutto, allo "zio Fester" (Jackie Coogan) nella serie televisiva statunitense degli anni '60 sulla celebre "Famiglia Addams".
Antonella Lualdi e Enrico Luzi in "Tre storie proibite".
Dopo aver recitato in diverse produzioni di serie B (soprattutto film comici e poliziotteschi), concluse la sua carriera alla fine degli anni '80, per poi morire il 18 ottobre del 2011 a Roma, ormai lontano dai riflettori.
Nonostante le indubbie doti recitative - premiate con il prestigioso "Microfono d'argento" nel 1951 -, Enrico Luzi non è mai stato pienamente valorizzato, né ha mai ottenuto la notorietà meritata.
Pertanto - a cento anni dalla sua nascita -, ho ritenuto giusto dedicare questo piccolo omaggio ad un brillante ma dimenticato interprete del cinema che fu.
Ci sono attori dai nomi quasi del tutto sconosciuti ma i cui volti sono stati una presenza costante nella cinematografia nazionale. È questo il caso di Enrico Luzi, valido e versatile attore di cinema teatro e televisione.
Enrico Luzi con Isa Barzizza.
Nato a Trieste il 27 settembre del 1919, Luzi - per l'anagrafe Cucuzza - si formò professionalmente a Roma. Qui frequentò il Centro Sperimentale di Cinematografia, diplomandosi nel 1942. Alto e di bell'aspetto, esordì al cinema negli anni '40, interpretando lo stereotipo del giovane sciocco e disincantato.
Nel Dopoguerra prese parte a numerosi film commedia, accanto a grandi interpreti quali Aldo Fabrizi ("Avanti c'è posto!", "Campo de' fiori", "La famiglia Passaguai"), Totò ("Totòtarzan"),
Alberto Sordi ("Accadde al penitenziario") e Ugo Tognazzi ("Auguri e figli maschi!").
La sua migliore interpretazione è però considerata quella del marito un po' stupido di Antonella Lualdi, in un episodio del film "Tre storie proibite", del 1952, diretto da Augusto Genina ed ispirato ad un fatto di cronaca.
Da sinistra: Aroldo Tieri, Ugo Tognazzi e Enrico Luzi in "Auguri e figli maschi!".
Ma Enrico Luzi ha lavorato anche in radio e nel teatro di varietà ed ha partecipato a numerosi sceneggiati televisivi degli anni '60, dal "Maigret" di Gino Cervi al "Tenente Sheridan" di Ubaldo Lay.
Inoltre è stato anche attivo come doppiatore, prestando la propria voce a diversi personaggi dei cartoni animati e, soprattutto, allo "zio Fester" (Jackie Coogan) nella serie televisiva statunitense degli anni '60 sulla celebre "Famiglia Addams".
Dopo aver recitato in diverse produzioni di serie B (soprattutto film comici e poliziotteschi), concluse la sua carriera alla fine degli anni '80, per poi morire il 18 ottobre del 2011 a Roma, ormai lontano dai riflettori.
Nonostante le indubbie doti recitative - premiate con il prestigioso "Microfono d'argento" nel 1951 -, Enrico Luzi non è mai stato pienamente valorizzato, né ha mai ottenuto la notorietà meritata.
Pertanto - a cento anni dalla sua nascita -, ho ritenuto giusto dedicare questo piccolo omaggio ad un brillante ma dimenticato interprete del cinema che fu.
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