LILIA LANDI: "DIVINA COMETA" ANNI '50
Ieri ha compiuto novant'anni una brillante attrice attiva nel cinema italiano a cavallo tra gli anni '40 e '50: Lilia Landi. Il suo nome, forse, non dirà molto ai più, ma basta vedere una sua fotografia per rendersi conto di averla vista, almeno una volta, in uno dei (pochi) film a cui prese parte nella sua pur breve carriera. Nata a Roma il 24 agosto del 1929, Lilia Giovannetti - in arte Landi - frequentò il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, diplomandosi nel 1950.
Lilia Landi ne "Lo sceicco bianco".
Bella, alta e formosa, nel 1946 arrivò finalista al celebre concorso di "Miss Italia". Due anni dopo, l'esordio al cinema nel film "L'apocalisse" di Giuseppe Maria Scotese.
Il suo primo ruolo importante, però, fu quello di una diva di fotoromanzi ne "Lo sceicco bianco" di Federico Fellini, nel 1952, accanto ad Alberto Sordi e Giulietta Masina. Ancora per Fellini, fece una piccola apparizione in un grande capolavoro del regista romagnolo: "I vitelloni", ancora una volta accanto a Sordi, Leopoldo Trieste, Franco Interlenghi e Franco Fabrizi.
Un'altra pellicola di rilievo a cui partecipò fu "Il ferroviere" di Pietro Germi, nel 1956, accanto allo stesso regista e alla bellissima Sylva Koscina. Prendendo parte anche al teatro di rivista - in celebri compagnie come quelle di Ugo Tognazzi e della "Wandissima" Osiris -, continuò ad avere piccolo ruoli al cinema sebbene in pellicole di poco spessore. Recitò anche accanto a Totò in due film: "Totò e i re di Roma" (1951), di Steno e Monicelli, e "Destinazione piovarolo" (1955), di Domenico Paolella. Verso la fine degli anni '50, le sue apparizioni sul grande schermo si fecero sempre più rare fino al definitivo ritiro dalle scene.
Nonostante la sua carriera sia durata ben poco, a mio avviso Lilia Landi merita un posto nella storia cinematografica italiana, avendo lasciato un piccolo "segno" del suo passaggio: la scia - oserei dire - di una "divina cometa" degli anni '50.
Ieri ha compiuto novant'anni una brillante attrice attiva nel cinema italiano a cavallo tra gli anni '40 e '50: Lilia Landi. Il suo nome, forse, non dirà molto ai più, ma basta vedere una sua fotografia per rendersi conto di averla vista, almeno una volta, in uno dei (pochi) film a cui prese parte nella sua pur breve carriera. Nata a Roma il 24 agosto del 1929, Lilia Giovannetti - in arte Landi - frequentò il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, diplomandosi nel 1950.
Lilia Landi ne "Lo sceicco bianco".
Bella, alta e formosa, nel 1946 arrivò finalista al celebre concorso di "Miss Italia". Due anni dopo, l'esordio al cinema nel film "L'apocalisse" di Giuseppe Maria Scotese.
Il suo primo ruolo importante, però, fu quello di una diva di fotoromanzi ne "Lo sceicco bianco" di Federico Fellini, nel 1952, accanto ad Alberto Sordi e Giulietta Masina. Ancora per Fellini, fece una piccola apparizione in un grande capolavoro del regista romagnolo: "I vitelloni", ancora una volta accanto a Sordi, Leopoldo Trieste, Franco Interlenghi e Franco Fabrizi.
Un'altra pellicola di rilievo a cui partecipò fu "Il ferroviere" di Pietro Germi, nel 1956, accanto allo stesso regista e alla bellissima Sylva Koscina. Prendendo parte anche al teatro di rivista - in celebri compagnie come quelle di Ugo Tognazzi e della "Wandissima" Osiris -, continuò ad avere piccolo ruoli al cinema sebbene in pellicole di poco spessore. Recitò anche accanto a Totò in due film: "Totò e i re di Roma" (1951), di Steno e Monicelli, e "Destinazione piovarolo" (1955), di Domenico Paolella. Verso la fine degli anni '50, le sue apparizioni sul grande schermo si fecero sempre più rare fino al definitivo ritiro dalle scene.
Nonostante la sua carriera sia durata ben poco, a mio avviso Lilia Landi merita un posto nella storia cinematografica italiana, avendo lasciato un piccolo "segno" del suo passaggio: la scia - oserei dire - di una "divina cometa" degli anni '50.
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