LA NOTTE DEI DESIDERI: CREDIAMOCI!
Ormai ci siamo. Come ogni anno ci apprestiamo ad assistere allo straordinario spettacolo di "quele sere d'agosto tanto belle", come diceva Trilussa, "ch'er celo troppo carico de stelle se pija er lusso de buttalle via".
La notte del 10 agosto, quella di San Lorenzo e delle stelle cadenti, è senz'altro uno degli appuntamenti più attesi dell'estate. In questa "notte dei desideri", come cantava Jovanotti, ognuno di noi spera di intercettare la stella giusta, quella in grado di realizzare i propri sogni. Che poi le Perseidi, dal punto di vista astronomico, siano meteore e non stelle, poco importa. Ciò che conta è che il cielo ne "butti via" quanto basti per esaudire tutte le nostre richieste.
Il cielo, specialmente di notte, da sempre ci affascina e incuriosisce. L'uomo di ogni tempo, dall'Età della Pietra fino ad arrivare all'odierna Età contemporanea, ha rivolto, almeno per una volta, il proprio sguardo al cielo.
Alcuni poi, e questi sono i poeti, non si sono limitati alla pura contemplazione, dedicando i propri versi a quell'immensa oscurità - tanto affascinante quanto misteriosa - e a tutto ciò che è in essa: la luna e le stelle, anche quelle cadenti.
Prima ho citato Trilussa ma, senza dubbio, la più nota poesia sulle stelle cadenti è "X agosto" di Giovanni Pascoli, scritta in una circostanza poco piacevole. Il poeta romagnolo, infatti, vedeva in quella pioggia di stelle un "pianto celeste" per la morte del padre, assassinato proprio nella notte di San Lorenzo. Festività che la Chiesa cattolica ha fissato per il 10 agosto, interpretando il luccichio stellare come le braci su cui il santo subì il martirio.
In ogni caso, per noi comuni mortali, le stelle cadenti vogliono dire soltanto una cosa: desideri da esprimere. "L'anima è piena di stelle cadenti", disse Victor Hugo e sfido chiunque a dire che non ha almeno un desiderio in fondo al proprio cuore.
Per cui, tutti col naso all'insù. Individuate la stella giusta ed esprimete con fiducia i vostri desideri più sinceri e profondi. D'altra parte, come diceva Bob Marley, "se vedi cadere una stella è perché stai guardando il cielo, se stai guardando il cielo è perché credi ancora in qualcosa". Crediamoci!
Ormai ci siamo. Come ogni anno ci apprestiamo ad assistere allo straordinario spettacolo di "quele sere d'agosto tanto belle", come diceva Trilussa, "ch'er celo troppo carico de stelle se pija er lusso de buttalle via".
La notte del 10 agosto, quella di San Lorenzo e delle stelle cadenti, è senz'altro uno degli appuntamenti più attesi dell'estate. In questa "notte dei desideri", come cantava Jovanotti, ognuno di noi spera di intercettare la stella giusta, quella in grado di realizzare i propri sogni. Che poi le Perseidi, dal punto di vista astronomico, siano meteore e non stelle, poco importa. Ciò che conta è che il cielo ne "butti via" quanto basti per esaudire tutte le nostre richieste.
Il cielo, specialmente di notte, da sempre ci affascina e incuriosisce. L'uomo di ogni tempo, dall'Età della Pietra fino ad arrivare all'odierna Età contemporanea, ha rivolto, almeno per una volta, il proprio sguardo al cielo.
Alcuni poi, e questi sono i poeti, non si sono limitati alla pura contemplazione, dedicando i propri versi a quell'immensa oscurità - tanto affascinante quanto misteriosa - e a tutto ciò che è in essa: la luna e le stelle, anche quelle cadenti.
Prima ho citato Trilussa ma, senza dubbio, la più nota poesia sulle stelle cadenti è "X agosto" di Giovanni Pascoli, scritta in una circostanza poco piacevole. Il poeta romagnolo, infatti, vedeva in quella pioggia di stelle un "pianto celeste" per la morte del padre, assassinato proprio nella notte di San Lorenzo. Festività che la Chiesa cattolica ha fissato per il 10 agosto, interpretando il luccichio stellare come le braci su cui il santo subì il martirio.
In ogni caso, per noi comuni mortali, le stelle cadenti vogliono dire soltanto una cosa: desideri da esprimere. "L'anima è piena di stelle cadenti", disse Victor Hugo e sfido chiunque a dire che non ha almeno un desiderio in fondo al proprio cuore.
Per cui, tutti col naso all'insù. Individuate la stella giusta ed esprimete con fiducia i vostri desideri più sinceri e profondi. D'altra parte, come diceva Bob Marley, "se vedi cadere una stella è perché stai guardando il cielo, se stai guardando il cielo è perché credi ancora in qualcosa". Crediamoci!
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