CINQUANT'ANNI FA, L'ASSASSINIO DI SHARON TATE: BELLA E SFORTUNATA
Era giovane, bella e piena di fiducia nel futuro. Aveva un uomo che l'amava, un bambino in arrivo e una promettente carriera d'attrice davanti a sé. Ma tutto questo era destinato a dissolversi in una maniera assurda, brutale, in una notte ancora oggi indelebile nella memoria degli Stati Uniti. La notte del 9 agosto del 1969, l'attrice Sharon Tate veniva barbaramente assassinata insieme ad alcuni amici nella sua villa di Cielo Drive, a Bel Air.
Responsabili furono i membri di una comune hippy facente capo a Charles Manson, un criminale con aspirazioni da rock star che si credeva un profeta portatore di un "Ordine Nuovo" e che aveva creato una vera e propria setta.
Sharon Tate era nata a Dallas il 24 gennaio del 1943. Figlia di un colonnello dell'esercito, visse anche in Italia, in Veneto, dove cominciò a lavorare come modella e partecipò anche come comparsa nel film "Barabba" di Richard Fleischer, nel 1961.
Quel 9 agosto del 1969, Sharon aveva 26 anni e all'attivo già una discreta partecipazione a produzioni televisive e a diversi film tra cui "Piano, piano non t'agitare!" di Alexander Mackendrick,"La valle delle bambole" di Mark Robson e "Per favore, non mordermi sul collo!" di Roman Polanski, che nel 1968 diventerà suo marito, con una cerimonia a Londra che, da molti, venne considerata l'evento dell'anno.
Quella sera, però, Sharon era sola nella sua villa. Polanski si trovava a Londra per motivi di lavoro. Così chiese prima alla sorella di farle compagnia e dopo il rifiuto di questa chiamò i suoi amici.
Quando i membri della "Family" di Manson arrivarono a Cielo Drive, infatti, con Sharon c'erano anche Jay Sebring, il suo parrucchiere, il regista Wojciech Frykowsk e la sua compagna Abigail Folger.
I loro quattro corpi, martoriati, vennero ritrovati il mattino dopo dalla polizia. In più, nel giardino, trovarono anche Steve Parent, un ragazzo di diciotto anni che si trovava lì per caso.
Ad avere la peggio, però, fu proprio Sharon: venne picchiata, torturata con un filo di nylon e accoltellata sedici volte.
Manson ed i membri della "Family" (che la notte successiva assassinarono brutalmente anche una coppia di imprenditori, i coniugi LaBianca, sempre a Bel Air), vennero arrestati e condannati al carcere a vita nel 1971.
Charles Manson è morto nel novembre del 2017, per una emorragia intestinale, portandosi via l'orrore e la brutalità con cui, mezzo secolo fa, terrorizzò l'America.
Sharon Tate, invece, è ancora qui. Nei prossimi mesi uscirà un film a lei dedicato, "C'era una volta ad Hollywood", diretto da Quentin Tarantino e interpretato da Margot Robbie.
Un buon modo per ricordare una giovane donna, tanto bella quanto sfortunata.
Era giovane, bella e piena di fiducia nel futuro. Aveva un uomo che l'amava, un bambino in arrivo e una promettente carriera d'attrice davanti a sé. Ma tutto questo era destinato a dissolversi in una maniera assurda, brutale, in una notte ancora oggi indelebile nella memoria degli Stati Uniti. La notte del 9 agosto del 1969, l'attrice Sharon Tate veniva barbaramente assassinata insieme ad alcuni amici nella sua villa di Cielo Drive, a Bel Air.
Responsabili furono i membri di una comune hippy facente capo a Charles Manson, un criminale con aspirazioni da rock star che si credeva un profeta portatore di un "Ordine Nuovo" e che aveva creato una vera e propria setta.
Sharon Tate era nata a Dallas il 24 gennaio del 1943. Figlia di un colonnello dell'esercito, visse anche in Italia, in Veneto, dove cominciò a lavorare come modella e partecipò anche come comparsa nel film "Barabba" di Richard Fleischer, nel 1961.
Quel 9 agosto del 1969, Sharon aveva 26 anni e all'attivo già una discreta partecipazione a produzioni televisive e a diversi film tra cui "Piano, piano non t'agitare!" di Alexander Mackendrick,"La valle delle bambole" di Mark Robson e "Per favore, non mordermi sul collo!" di Roman Polanski, che nel 1968 diventerà suo marito, con una cerimonia a Londra che, da molti, venne considerata l'evento dell'anno.
Quella sera, però, Sharon era sola nella sua villa. Polanski si trovava a Londra per motivi di lavoro. Così chiese prima alla sorella di farle compagnia e dopo il rifiuto di questa chiamò i suoi amici.
Quando i membri della "Family" di Manson arrivarono a Cielo Drive, infatti, con Sharon c'erano anche Jay Sebring, il suo parrucchiere, il regista Wojciech Frykowsk e la sua compagna Abigail Folger.
I loro quattro corpi, martoriati, vennero ritrovati il mattino dopo dalla polizia. In più, nel giardino, trovarono anche Steve Parent, un ragazzo di diciotto anni che si trovava lì per caso.
Ad avere la peggio, però, fu proprio Sharon: venne picchiata, torturata con un filo di nylon e accoltellata sedici volte.
Manson ed i membri della "Family" (che la notte successiva assassinarono brutalmente anche una coppia di imprenditori, i coniugi LaBianca, sempre a Bel Air), vennero arrestati e condannati al carcere a vita nel 1971.
Charles Manson è morto nel novembre del 2017, per una emorragia intestinale, portandosi via l'orrore e la brutalità con cui, mezzo secolo fa, terrorizzò l'America.
Sharon Tate, invece, è ancora qui. Nei prossimi mesi uscirà un film a lei dedicato, "C'era una volta ad Hollywood", diretto da Quentin Tarantino e interpretato da Margot Robbie.
Un buon modo per ricordare una giovane donna, tanto bella quanto sfortunata.
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