ANTONINO AGOSTINO: VERITA' !
Trent'anni di indagini ed ancora nessuna certezza. Aleggia ancora il mistero sulla morte di Antonino - detto Nino - Agostino, agente di polizia, e di sua moglie Ida Castelluccio, assassinati da due killer in motocicletta il 5 agosto del 1989. Agostino era entrato in polizia tre anni prima e prestava servizio al commissariato San Lorenzo di Palermo.
Ida Castelluccio e Antonino Agostino, il giorno delle nozze.
Quel giorno, i due ragazzi - sposatisi appena un mese prima - stavano entrando nella villa dei genitori di lui, a Villagrazia di Carini (Palermo), quando due sicari gli spararono addosso, ammazzando l'agente e la giovane moglie, incinta di due mesi. Agostino non aveva la pistola con sé e non poté fare nulla.
Il padre, Vincenzo Agostino, uditi gli spari, si precipitò a soccorrerli, ma non ci fu nulla da fare.
In oltre tre decenni tra indagini, depistaggi, fascicoli aperti e chiusi, non si è arrivati ancora alla verità. La memoria di anni ed anni di inchieste è impressa nella barba e nei capelli di Vincenzo che, da allora, non li ha tagliati più, per protesta, in attesa di sapere chi e perché ha ucciso suo figlio e sua nuora.
Dopo un'iniziale pista passionale seguita dagli inquirenti, le indagini si collegarono al fallito attentato dinamitardo al giudice Giovanni Falcone, avvenuto il 21 giugno del 1989 all'Addaura, su cui Nino - probabilmente - stava indagando.
Secondo la Procura di Palermo - che ha avocato l'inchiesta - i motivi dell'omicidio di Agostino sono da ricercare nei rapporti tra Cosa Nostra e apparati deviati dello Stato.
Nel corso delle indagini sono stati indagati l'ex ispettore di polizia Giovanni Aiello, detto "faccia da mostro" - per via del volto sfregiato -, morto due anni fa, e i due boss mafiosi Antonino Madonia e Gaetano Scotto - indicati, da alcuni pentiti, come esecutori materiali del delitto.
L'omicidio di Antonino Agostino e di sua moglie, però, resta ancora un mistero. La verità è ancora lontana. I genitori di Nino si battono da anni per scoprire quale sia la verità. Augusta Schiera, la madre dell'agente, è morta pochi mesi fa, senza conoscere la verità. Anche Vincenzo teme di morire prima di avere giustizia, ma continua a farsi crescere la barba, perché non smette di crederci.
Come credeva nella giustizia Nino, onesto servitore dello stato. Come ci credeva Ida, che ne avrebbe insegnato il valore e il rispetto a suo figlio. E come continuiamo a crederci noi tutti, chiedendo la giusta e legittima verità.
Trent'anni di indagini ed ancora nessuna certezza. Aleggia ancora il mistero sulla morte di Antonino - detto Nino - Agostino, agente di polizia, e di sua moglie Ida Castelluccio, assassinati da due killer in motocicletta il 5 agosto del 1989. Agostino era entrato in polizia tre anni prima e prestava servizio al commissariato San Lorenzo di Palermo.
Ida Castelluccio e Antonino Agostino, il giorno delle nozze.
Quel giorno, i due ragazzi - sposatisi appena un mese prima - stavano entrando nella villa dei genitori di lui, a Villagrazia di Carini (Palermo), quando due sicari gli spararono addosso, ammazzando l'agente e la giovane moglie, incinta di due mesi. Agostino non aveva la pistola con sé e non poté fare nulla.
Il padre, Vincenzo Agostino, uditi gli spari, si precipitò a soccorrerli, ma non ci fu nulla da fare.
In oltre tre decenni tra indagini, depistaggi, fascicoli aperti e chiusi, non si è arrivati ancora alla verità. La memoria di anni ed anni di inchieste è impressa nella barba e nei capelli di Vincenzo che, da allora, non li ha tagliati più, per protesta, in attesa di sapere chi e perché ha ucciso suo figlio e sua nuora.
Dopo un'iniziale pista passionale seguita dagli inquirenti, le indagini si collegarono al fallito attentato dinamitardo al giudice Giovanni Falcone, avvenuto il 21 giugno del 1989 all'Addaura, su cui Nino - probabilmente - stava indagando.
Secondo la Procura di Palermo - che ha avocato l'inchiesta - i motivi dell'omicidio di Agostino sono da ricercare nei rapporti tra Cosa Nostra e apparati deviati dello Stato.
Nel corso delle indagini sono stati indagati l'ex ispettore di polizia Giovanni Aiello, detto "faccia da mostro" - per via del volto sfregiato -, morto due anni fa, e i due boss mafiosi Antonino Madonia e Gaetano Scotto - indicati, da alcuni pentiti, come esecutori materiali del delitto.
L'omicidio di Antonino Agostino e di sua moglie, però, resta ancora un mistero. La verità è ancora lontana. I genitori di Nino si battono da anni per scoprire quale sia la verità. Augusta Schiera, la madre dell'agente, è morta pochi mesi fa, senza conoscere la verità. Anche Vincenzo teme di morire prima di avere giustizia, ma continua a farsi crescere la barba, perché non smette di crederci.
Come credeva nella giustizia Nino, onesto servitore dello stato. Come ci credeva Ida, che ne avrebbe insegnato il valore e il rispetto a suo figlio. E come continuiamo a crederci noi tutti, chiedendo la giusta e legittima verità.
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