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ADDIO A RAFFAELE PISU: CONTAGIOSA ALLEGRIA

 Se n'è andato un altro personaggio legato alla nostra storia, televisiva ma anche cinematografica:     Raffaele Pisu, scomparso la scorsa notte all'età di novantaquattro anni.
 Fratello minore di Mario Pisu - grande interprete di cinema e teatro -, Raffaele nacque a Bologna il   24 maggio del 1925.


 La radio fu il suo primo amore. Esordì nella sua città, a Radio Bologna, per poi passare alla Rai, prendendo parte a numerosi programmi e varietà radiofonici tra gli anni '50 e '60.
La su popolarità crebbe grazie alla neonata Tv. Partecipò a diversi programmi di successo come "L'amico del Giaguaro", con Gino Bramieri, "Ma che domenica amici" - dove lanciò il celebre pupazzo Provolino - e "Senza Rete".
Contemporaneamente fu attivo anche al cinema. Dal Dopoguerra ad oggi, prese parte a circa quaranta film, soprattutto di genere comico - l'unica eccezione "Italiani brava gente", di Giuseppe De Santis, nel 1965.
Esilarante - a mio avviso - la sua interpretazione di Raffaele "Lele", zio stralunato di Gianni Traimonti (Gianni Morandi) in alcuni film musicarelli, accanto a Gino Bramieri (che interpretava suo fratello, padre del cantante).
Negli ultimi anni si dedicò prevalentemente al cinema e alla Tv, partecipando a diverse fiction.
Legata alla mia infanzia è la sua partecipazione ai film Tv Mediaset "Non ho l'età" e "Non ho l'età 2", in cui interpretava uno dei simpatici e arzilli vecchietti di una casa di riposo che, in occasione di una gita in pullman, ne combinavano di tutti i colori, soprattutto a scapito del loro autista (Marco Columbro).
Nel 2016, interpretò il suo ultimo ruolo, nel film "Nobili bugie", diretto dal figlio Antonio.
La sua assenza si farà sentire. Ci mancherà il suo volto simpatico e sornione, quel caratteristico accento bolognese e, soprattutto, l'allegria contagiosa che - in più di mezzo secolo di attività -
ha saputo donarci.

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