IL "SIGNOR" MOSCHIN
Alto, possente. Lo sguardo austero e un portamento elegante. Gastone Moschin è stato un grande protagonista del nostro spettacolo. Un uomo dotato di una forte presenza scenica, dimostrata appieno in oltre sessant'anni di carriera tra teatro, cinema e televisione.
Nato a San Giovanni Lupatoto, in provincia di Verona, l'8 giugno del 1929, Moschin si diplomò all'Accademia d'Arte Drammatica di Roma. Cominciò la sua carriera sulle tavole del palcoscenico, prima al Teatro Stabile di Genova, poi al Piccolo di Milano.
Il suo debutto nel cinema avvenne nel 1955, con "La rivale" di Anton Giulio Majano.
Da lì Moschin prese parte ad oltre settanta film, passando dal comico al drammatico, dalla classica commedia al poliziottesco.
Gastone Moschin con Philippe Noiret in "Amici miei", 1975.
Tra i suoi ruoli più apprezzati ricordiamo quello del fascista Passante ne "Gli anni ruggenti" di Luigi Zampa, nel 1962, oppure quello di Ugo Piazza in "Milano calibro 9" di Fernando di Leo del 1972.
Sarà però la commedia all'italiana a dargli la notorietà nazionale, nel 1975, quando prese parte al film cult di Mario Monicelli, "Amici miei", dove interpretava il buon architetto Melandri, accanto ad Ugo Tognazzi, Philippe Noiret, Duilio Del Prete e Adolfo Celi.
Ruolo che tornerà a ricoprire anche nei due sequel: "Amici miei - Atto II°" sempre di Monicelli, nel 1982, e "Amici miei - Atto III°", nel 1985, per la regia di Nanni Loy.
Moschin, inoltre, prese parte anche ad un successo internazionale: "Il padrino - Parte II" di Francis Ford Coppola, nel 1972, dove interpretava il ruolo di Don Fanucci.
A mio avviso. però, degna di nota resta la sua interpretazione in "Don Camillo e i giovani d'oggi", sempre nel 1972, in cui sostituì l'indimenticabile Fernandel - ammalatosi e morto durante le riprese della pellicola due anni prima - nel ruolo del burbero parroco nato dalla fantasia di Giovannino Guareschi.
Moschin nel ruolo di don Camillo.
Ma Gastone Moschin fu anche apprezzatissimo interprete televisivo. Prese parte a diversi sceneggiati Rai, tra gli anni '50 e '60, per poi dedicarsi al piccolo schermo anche negli ultimi anni della sua carriera. A me molto cara - e legata alla mia infanzia - è la sua interpretazione di Vittorio Ricci nelle due stagioni della fiction mediaset "Sei forte maestro" (2000-2001), accanto ad Emilio Solfrizzi e Valeria Fabrizi.
Gastone Moschin ed Emilio Solfrizzi in "Sei forte maestro".
Negli ultimi dieci anni della sua carriera Moschin diradò sempre di più le sue partecipazioni cinematografiche e televisive. Si dedicò prevalentemente al teatro, tenendo anche corsi di recitazione in Umbria, dove si era stabilito agli inizi degli anni '90.
E fu proprio in Umbria, a Terni, che Gastone Moschin ci lasciò, il 4 settembre 2017, dopo essere stato ricoverato a causa di una grave cardiopatia cronica.
Oggi, l'ultimo degli "Amici" ad essere andato via, avrebbe compiuto novant'anni e mi sembrava giusto e doveroso rendere omaggio ad un interprete come pochi: affascinante, capace e, soprattutto, umile. Un vero "signore" del cinema italiano.
Alto, possente. Lo sguardo austero e un portamento elegante. Gastone Moschin è stato un grande protagonista del nostro spettacolo. Un uomo dotato di una forte presenza scenica, dimostrata appieno in oltre sessant'anni di carriera tra teatro, cinema e televisione.
Nato a San Giovanni Lupatoto, in provincia di Verona, l'8 giugno del 1929, Moschin si diplomò all'Accademia d'Arte Drammatica di Roma. Cominciò la sua carriera sulle tavole del palcoscenico, prima al Teatro Stabile di Genova, poi al Piccolo di Milano.
Il suo debutto nel cinema avvenne nel 1955, con "La rivale" di Anton Giulio Majano.
Da lì Moschin prese parte ad oltre settanta film, passando dal comico al drammatico, dalla classica commedia al poliziottesco.
Gastone Moschin con Philippe Noiret in "Amici miei", 1975.
Tra i suoi ruoli più apprezzati ricordiamo quello del fascista Passante ne "Gli anni ruggenti" di Luigi Zampa, nel 1962, oppure quello di Ugo Piazza in "Milano calibro 9" di Fernando di Leo del 1972.
Sarà però la commedia all'italiana a dargli la notorietà nazionale, nel 1975, quando prese parte al film cult di Mario Monicelli, "Amici miei", dove interpretava il buon architetto Melandri, accanto ad Ugo Tognazzi, Philippe Noiret, Duilio Del Prete e Adolfo Celi.
Ruolo che tornerà a ricoprire anche nei due sequel: "Amici miei - Atto II°" sempre di Monicelli, nel 1982, e "Amici miei - Atto III°", nel 1985, per la regia di Nanni Loy.
Moschin, inoltre, prese parte anche ad un successo internazionale: "Il padrino - Parte II" di Francis Ford Coppola, nel 1972, dove interpretava il ruolo di Don Fanucci.
A mio avviso. però, degna di nota resta la sua interpretazione in "Don Camillo e i giovani d'oggi", sempre nel 1972, in cui sostituì l'indimenticabile Fernandel - ammalatosi e morto durante le riprese della pellicola due anni prima - nel ruolo del burbero parroco nato dalla fantasia di Giovannino Guareschi.
Moschin nel ruolo di don Camillo.
Ma Gastone Moschin fu anche apprezzatissimo interprete televisivo. Prese parte a diversi sceneggiati Rai, tra gli anni '50 e '60, per poi dedicarsi al piccolo schermo anche negli ultimi anni della sua carriera. A me molto cara - e legata alla mia infanzia - è la sua interpretazione di Vittorio Ricci nelle due stagioni della fiction mediaset "Sei forte maestro" (2000-2001), accanto ad Emilio Solfrizzi e Valeria Fabrizi.
Gastone Moschin ed Emilio Solfrizzi in "Sei forte maestro".
Negli ultimi dieci anni della sua carriera Moschin diradò sempre di più le sue partecipazioni cinematografiche e televisive. Si dedicò prevalentemente al teatro, tenendo anche corsi di recitazione in Umbria, dove si era stabilito agli inizi degli anni '90.
E fu proprio in Umbria, a Terni, che Gastone Moschin ci lasciò, il 4 settembre 2017, dopo essere stato ricoverato a causa di una grave cardiopatia cronica.
Oggi, l'ultimo degli "Amici" ad essere andato via, avrebbe compiuto novant'anni e mi sembrava giusto e doveroso rendere omaggio ad un interprete come pochi: affascinante, capace e, soprattutto, umile. Un vero "signore" del cinema italiano.
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