LAVORARE STANCA...MA RENDE LIBERI!
"Lavorare stanca" diceva Peppe "Er Pantera" - alias Vittorio Gassman - ai suoi compari ladruncoli ne "I soliti ignoti" di Monicelli dopo che, fallito il colpo al Monte di pietà, rimaneva come unica possibilità quella di cercare un lavoro "vero".
Quella frase - presa in prestito da Cesare Pavese - ha in sé della verità. Il lavoro, senza dubbio, implica sacrifici, richiede impegno e dedizione, ma dà anche tante soddisfazioni.
Il lavoro è tutto per l'uomo: in esso si identifica e trova piena realizzazione. È un dovere morale oltre che un diritto.
Oggi si celebra la Festa dei Lavoratori, nata nel 1899 per iniziativa dei socialisti nella Seconda Internazionale di Parigi. In Italia arrivò due anni dopo.
Questa ricorrenza ci unisce tutti, senza distinzioni di sesso, colore della pelle, estrazione sociale e quant'altro. Perché è vero che la Festa dei Lavoratori prese forma negli ambienti del proletariato, nell'800, tra gli operai che lottavano per condizioni di lavoro migliori, ma è anche vero che anche
Benito Mussolini decise di istituire una giornata per celebrare il lavoro, fissandola al 21 aprile (Natale di Roma). Dopo la Seconda Guerra e la caduta del Regime la festa fu riportata al 1° maggio, e dieci anni dopo, nel 1955, il Papa Pio XII scelse quel giorno come festività di San Giuseppe Lavoratore, per far si che anche tutta la comunità cristiana potesse parteciparvi.
Pertanto, il 1° maggio è la festa di tutti: di chi ha lavorato, di chi lavora e di chi lavorerà.
Auguro un buon 1° maggio a tutti i lavoratori, soprattutto a quelli che anche oggi lavoreranno e che sono il nostro orgoglio. E un augurio speciale va anche a tutti gli studenti, lavoratori a tutti
gli effetti. "Primo maggio, su coraggio!", cantava Umberto Tozzi, e qualunque studente al mondo - universitario alle prese con la sessione estiva o liceale impegnato con le ultime interrogazioni
di fine anno - si ritroverà in quel monito. Non abbiate timore, però, perché tutta questa fatica vi permetterà di costruire le basi del vostro futuro e quello del nostro Paese.
E non dimenticate mai che: lavorare stanca sì, ma rende anche liberi! Buon lavoro a tutti!
"Lavorare stanca" diceva Peppe "Er Pantera" - alias Vittorio Gassman - ai suoi compari ladruncoli ne "I soliti ignoti" di Monicelli dopo che, fallito il colpo al Monte di pietà, rimaneva come unica possibilità quella di cercare un lavoro "vero".
Quella frase - presa in prestito da Cesare Pavese - ha in sé della verità. Il lavoro, senza dubbio, implica sacrifici, richiede impegno e dedizione, ma dà anche tante soddisfazioni.
Il lavoro è tutto per l'uomo: in esso si identifica e trova piena realizzazione. È un dovere morale oltre che un diritto.
Oggi si celebra la Festa dei Lavoratori, nata nel 1899 per iniziativa dei socialisti nella Seconda Internazionale di Parigi. In Italia arrivò due anni dopo.
Questa ricorrenza ci unisce tutti, senza distinzioni di sesso, colore della pelle, estrazione sociale e quant'altro. Perché è vero che la Festa dei Lavoratori prese forma negli ambienti del proletariato, nell'800, tra gli operai che lottavano per condizioni di lavoro migliori, ma è anche vero che anche
Benito Mussolini decise di istituire una giornata per celebrare il lavoro, fissandola al 21 aprile (Natale di Roma). Dopo la Seconda Guerra e la caduta del Regime la festa fu riportata al 1° maggio, e dieci anni dopo, nel 1955, il Papa Pio XII scelse quel giorno come festività di San Giuseppe Lavoratore, per far si che anche tutta la comunità cristiana potesse parteciparvi.
Pertanto, il 1° maggio è la festa di tutti: di chi ha lavorato, di chi lavora e di chi lavorerà.
Auguro un buon 1° maggio a tutti i lavoratori, soprattutto a quelli che anche oggi lavoreranno e che sono il nostro orgoglio. E un augurio speciale va anche a tutti gli studenti, lavoratori a tutti
gli effetti. "Primo maggio, su coraggio!", cantava Umberto Tozzi, e qualunque studente al mondo - universitario alle prese con la sessione estiva o liceale impegnato con le ultime interrogazioni
di fine anno - si ritroverà in quel monito. Non abbiate timore, però, perché tutta questa fatica vi permetterà di costruire le basi del vostro futuro e quello del nostro Paese.
E non dimenticate mai che: lavorare stanca sì, ma rende anche liberi! Buon lavoro a tutti!
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