Passa ai contenuti principali
LA LIBERTA' È LIBERTA' : BUON 25 APRILE!

  Quella che oggi celebriamo è molto di più di una semplice ricorrenza. Non è neanche una delle più importanti pagine di storia del nostro Paese. È molto di più. Potremmo definirla una vera e propria conquista. Quella del bene più prezioso dell'umanità: la libertà.


Il 25 aprile del 1945, infatti, l'Italia riacquistava la propria libertà e quella dei suoi cittadini.
I partigiani sgomberarono le ultime città ancora occupate dai nazisti, mettendo fine ad un incubo fatto di violenze, eccidi e rappresaglie, cominciate a partire dall'8 settembre del 1943, subito dopo l'Armistizio di Cassibile e l'annuncio del maresciallo Pietro Badoglio.
Fu proprio dopo l'Armistizio che la gente decise che era arrivato il momento di agire, di tornare ad essere liberi. Nacquero così i partigiani: gruppi armati composti da uomini e donne, giovani e vecchi, militari e civili, cattolici e comunisti. Tutti insieme, tutti uniti per "resistere".
È grazie al coraggio e alla tenacia degli uomini della Resistenza se i nostri padri e i nostri nonni poterono riappropriarsi di un diritto che da troppo tempo era stato loro negato. Se dal 1946 - su decisione dell'allora Presidente del Consiglio Alcide De Gasperi - si è deciso di istituire il 25 aprile come "Festa Nazionale" è stato proprio per sottolineare l'importanza di quell'avvenimento e tramandarlo alle generazioni future.
Quella "liberazione" restituì dignità, desideri e sogni ad un intero popolo da tempo privato dei propri diritti. Quello su cui - a mio avviso - è opportuno riflettere quest'oggi è la fortuna che noi tutti abbiamo avuto come popolo. In molti Paesi, infatti, ancora oggi, la libertà è negata, quando in realtà spetterebbe a tutti per natura. Non sottovalutiamo mai quanto abbiamo il privilegio di avere e quanto ci sia costato ottenerlo.
La libertà è una ricchezza inestimabile, che non necessita d'altro, se non di se stessa, per essere definita al meglio. D'altra parte, come scrisse Enzo Biagi: "La libertà è come la poesia: non deve avere aggettivi, è libertà!". Buon 25 aprile!




Commenti

Post popolari in questo blog

DON CARLO CASCONE, IL RICORDO DI UN SORRISO DOLCE Braccia dietro la schiena, busto leggermente inclinato in avanti e su, un piede dopo l'altro, per la salita di Sant'Antuono, col basco calcato in testa e la tonaca svolazzante. Me lo ricordo così, don Carlo Cascone, quando la mattina, con la pioggia o con il sole, veniva a celebrare la messa feriale a pochi passi da casa mia, nella chiesetta di Sant'Antuono. Ci incontravamo sempre: io andavo a scuola e lui usciva dalla chiesa, a messa finita, fermandosi a parlare con i suoi parrocchiani, tra cui c’erano anche le mie nonne, Rosa e Assunta. Classe 1920, nativo di Lettere, vicino Napoli, don Carlo ha trascorso per oltre cinquant’anni la sua vita, terrena, spirituale e missionaria, a Lagonegro, in provincia di Potenza, dove è stato ordinato sacerdote nel 1943.  Monsignore per merito e per grazia dei suoi fedeli, prete saggio, generoso e popolare, devotissimo della Madonna di Sirino, al cui seguito, per decenni, è salito sulla ve...
C'ERA UNA VOLTA, IL TEATRO DELLE VITTORIE! Nell’estate televisiva in cui le menti offuscate dall’afa si ridestano, a sera, ai ricordi di  Techetecheté , ci capiterà di rivederlo. Nelle sue splendide scenografie, dal bianco e nero al colore, nei conduttori in abito da sera, da Lelio Luttazzi a Fabrizio Frizzi, negli acuti di Mina, nella diplomazia di Pippo Baudo, nelle mille luci di una facciata, quella di uno dei teatri più celebri della Rai, che era essa stessa un inno al divertimento del sabato sera. Da qualche tempo, quell’ingresso, per anni abbandonato al degrado estetico, è stato restaurato ma “in povertà”, lontano dai fasti di una storia cominciata ottant'anni fa, nel 1944, quando il Teatro delle Vittorie, sito in via Col di Lana, a Roma, veniva inaugurato nientepopodimeno che da una rivista di Totò e Anna Magnani.   Il "luminoso" ingresso del Teatro delle Vittorie.   Il delle Vittorie era un grande teatro specializzato negli spettacoli di varietà e rivista. Bal...
GIUSEPPE GUIDA, PASSIONE MAESTRA Un maestro, nel senso più “elementare” del termine. Perché prima che professore, preside, sindaco democristiano, storico e scrittore, Giuseppe Guida è stato, a mio avviso, un maestro. E non solo perché si diplomò allo storico Istituto Magistrale di Lagonegro. Giuseppe Guida possedeva infatti le qualità che - sempre a mio parere - dovrebbero essere proprie di un vero insegnante elementare (e non solo): empatia, sguardo lungo, curiosità, intelligenza. E di intelligenza “Peppino” Guida diede dimostrazione fin da bambino.  Nato il 17 settembre 1914, da proprietari terrieri del Farno, zona rurale alle porte di Lagonegro (Pz), Peppino era terzo di sette figli e i genitori, per permettergli di studiare, lo affidarono agli zii materni, commercianti, che si occuparono della sua istruzione. I loro sacrifici non furono vani e infatti Peppino Guida diede prova di grandi capacità intellettive e non solo. Accanto alla passione per gli studi umanistici, che lo con...