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CHE FANTASTICA STORIA: AUGURI ANTONELLO!

È uno dei più grandi cantautori italiani. Le sue canzoni e le sue melodie fanno ormai parte di tutti noi.
Antonello Venditti, con il suo panama bianco, il pianoforte a coda ed i suoi immancabili Ray-ban a goccia, ha realizzato brani che hanno dominato le classifiche per oltre tre decenni e che ancora oggi continuano a farci sognare.


Nato l'8 marzo del 1949, "sotto il segno dei pesci" - proprio come il titolo del suo album più famoso - Antonello si avvicina alla musica fin da bambino, quando comincia a prendere lezioni di pianoforte.
Il suo modo di suonare, però, è completamente innovativo. Se ne accorgono subito al Folkstudio - il famoso locale romano dove mosse i primi passi - fucina di artisti quali Francesco De Gregori (col quale Venditti collaborerà frequentemente), Giorgio Lo Cascio ed Ernesto Bassignano. Erano loro i "quattro ragazzi con la chitarra ed un pianoforte sulla spalla" che rivoluzionarono il modo di fare musica.


            Da sinistra: Giorgio Lo Cascio, Francesco De Gregori e Antonello Venditti ai tempi Folkstudio.


Il suo esordio come cantautore avviene nel 1972, col singolo "Ciao uomo/Roma capoccia". Il vero successo però arriva nel 1975 col brano "Lilly", uno dei più conosciuti tra quelli di impegno sociale, come anche "Sara", del 1978. Un brano che, insieme a "Giulia" e "Roma capoccia", è contenuto in uno degli album più conosciuti di Venditti, "Sotto il segno dei pesci".
Gli anni '80 vedono ancora Antonello indiscusso protagonista: "Sotto la pioggia", "Dimmelo tu cos'è", "Roma capoccia", l'evergreen "Notte prima degli esami" - divenuto ormai l'inno ufficiale di tutti i maturandi italiani.



                                                  La copertina dell'album "Sotto il segno dei pesci", 1978

Nel 1988 il grandissimo successo dell'album "In questo mondo di ladri", seguito nel 1991 da "Benvenuti in Paradiso" contenente la cover di grandissimo successo "Alta marea".
Arriviamo così ai giorni nostri, ancora una volta segnati da album, raccolte e brani straordinari come  "Che tesoro che sei", "Unica" - contenuto nell'omonimo album del 2011 - e "Cosa avevi in mente" - contenuto nell'ultimo album live "Tortuga" del 2015.
Insomma, scavalcando tre generazioni ed in oltre quarant'anni di carriera, Antonello Venditti è stato in grado di raccontarci storie indimenticabili. Ma nessuna di queste sarà mai una "fantastica storia" come la sua: una vita che in settant'anni è stata in grado di regalarci forti emozioni. Buon compleanno, Antonello!

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