PEDANE, GUANTI BIANCHI E BUON SENSO: "LA BEFANA DEL VIGILE"
Negli anni '50 la Befana, la vecchina che la notte del 5 gennaio portava doni ai bimbi buoni e cenere e carbone a quelli cattivi, aveva un occhio di riguardo anche per i tutori del traffico cittadino: i vigili urbani.
La cosiddetta "Befana del vigile", infatti, era un omaggio agli ausiliari della circolazione. Un ringraziamento per chi, quotidianamente, sorvegliava una ancora flebile - ma in espansione - circolazione veicolare, in un Paese che aveva voglia di "rimettersi in moto" dopo gli anni bui della guerra. Quando ancora la "categoria" non era così invisa agli automobilisti, questi, insieme a pedoni, cittadini comuni e commercianti, la mattina del 6 gennaio - giorno dell'Epifania - regalavano ai vigili pandori, panettoni, dolci, spumanti, vini, generi alimentari, balocchi e tant'altro. I regali venivano deposti, solitamente, sotto le pedane da cui i vigili dirigevano il traffico. La più famosa di queste è senz'altro la pedana di Piazza Venezia a Roma - tuttora esistente -, resa nota da Alberto Sordi grazie al "suo" vigile Randolfi nel film "Guardia, guardia scelta, brigadiere e maresciallo".
A sinistra, Alberto Sordi in "Guardia, guardia scelta, brigadiere e maresciallo", 1956.
A destra, Totò ne "Le motorizzate", 1963.
Ma la stessa pratica della "Befana del vigile" è stata immortalata dalla cinematografia nazionale. Un esempio è quello del film "Le motorizzate", dove il grande Totò interpretava il ruolo di un disoccupato padre di famiglia, tale Urbano Cacace, che il giorno dell'Epifania decide di travestirsi da vigile per raccogliere i doni della "Befana" e sfamare così moglie, figlio e suocera. Nella realtà, invece, i doni ricevuti dagli agenti venivano raccolti e donati in beneficenza.
Tale consuetudine, diffusa in tutta Italia, rimase in uso fino alla seconda metà del secolo scorso. Poi, col passare degli anni, cominciò via via a scomparire fino ad essere quasi dimenticata.
Dopotutto, si sa, i tempi cambiano e la "Befana del vigile" apparteneva ad un'Italia tanto povera quanto generosa che ormai non esiste più. Così come le pedane, i vigili in guanti bianchi ed il buon senso delle tradizioni.
Negli anni '50 la Befana, la vecchina che la notte del 5 gennaio portava doni ai bimbi buoni e cenere e carbone a quelli cattivi, aveva un occhio di riguardo anche per i tutori del traffico cittadino: i vigili urbani.
La cosiddetta "Befana del vigile", infatti, era un omaggio agli ausiliari della circolazione. Un ringraziamento per chi, quotidianamente, sorvegliava una ancora flebile - ma in espansione - circolazione veicolare, in un Paese che aveva voglia di "rimettersi in moto" dopo gli anni bui della guerra. Quando ancora la "categoria" non era così invisa agli automobilisti, questi, insieme a pedoni, cittadini comuni e commercianti, la mattina del 6 gennaio - giorno dell'Epifania - regalavano ai vigili pandori, panettoni, dolci, spumanti, vini, generi alimentari, balocchi e tant'altro. I regali venivano deposti, solitamente, sotto le pedane da cui i vigili dirigevano il traffico. La più famosa di queste è senz'altro la pedana di Piazza Venezia a Roma - tuttora esistente -, resa nota da Alberto Sordi grazie al "suo" vigile Randolfi nel film "Guardia, guardia scelta, brigadiere e maresciallo".
A sinistra, Alberto Sordi in "Guardia, guardia scelta, brigadiere e maresciallo", 1956.
A destra, Totò ne "Le motorizzate", 1963.
Ma la stessa pratica della "Befana del vigile" è stata immortalata dalla cinematografia nazionale. Un esempio è quello del film "Le motorizzate", dove il grande Totò interpretava il ruolo di un disoccupato padre di famiglia, tale Urbano Cacace, che il giorno dell'Epifania decide di travestirsi da vigile per raccogliere i doni della "Befana" e sfamare così moglie, figlio e suocera. Nella realtà, invece, i doni ricevuti dagli agenti venivano raccolti e donati in beneficenza.
Tale consuetudine, diffusa in tutta Italia, rimase in uso fino alla seconda metà del secolo scorso. Poi, col passare degli anni, cominciò via via a scomparire fino ad essere quasi dimenticata.
Dopotutto, si sa, i tempi cambiano e la "Befana del vigile" apparteneva ad un'Italia tanto povera quanto generosa che ormai non esiste più. Così come le pedane, i vigili in guanti bianchi ed il buon senso delle tradizioni.
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