" IO MI STO PREPARANDO, È QUESTA LA NOVITA' " : AUGURI A TUTTI!
"L'anno vecchio è finito ormai, ma qualcosa ancora qui non va...". Soffermandosi su questa frase dell'indimenticato Lucio Dalla, nessuno avrà da ridire.
Oggi, ultimo giorno dell'anno, tutti noi siamo portati a fare un bilancio. Una lista stilata a mente, magari tra una fetta di pandoro e un calice di spumante, poco prima che scocchi la mezzanotte.
Cominceremo a valutare i pro e i contro, con la consapevolezza che i contro saranno sempre di più. Sappiamo bene che alla fine dell'anno il numero di cose che "non vanno", come cantava Dalla, ci sembrano sempre troppe.
Però è proprio questo il giorno in cui molti di noi sperano di più. Si attende la mezzanotte, si sparano i fuochi - e questo purtroppo esageratamente e senza alcuna accortezza -, si mangia, si brinda, e si fanno i buoni propositi per l'anno nuovo. Esprimiamo dei desideri, nella speranza che il nuovo anno li possa esaudire. Il problema è che, a mio avviso, dimentichiamo la cosa più importante: l'andamento delle cose dipende soprattutto da noi e dalla nostra volontà.
In fondo lo sappiamo che tra un anno e l' altro non c'è poi tanta differenza. Certo, c'è chi in quei dodici mesi può vivere esperienze fantastiche, come un matrimonio, una laurea o un lavoro importante. Ma sono tutte cose che dipendono dal nostro modo di porci. Ovviamente il caso, il Fatus di cui parlavano gli antichi greci e romani, ha la sua buona responsabilità. Ma se noi non ci impegnamo in modo adeguato, non otterremo mai nulla.
I buoni propositi che da qui a qualche ora faremo, vanno presi sul serio. È vero, dopotutto, a volte si fanno soltanto per buon augurio, quasi ridendo, pensando che - alla fine - sarà impossibile realizzarli. Come si dice spesso, "tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare". Ma una zattera costruita con le assi del coraggio e le corde della volontà, può garantirci di attraversarlo.
Basta crederci. E la possibilità che ciò si realizzi si vedrà a partire dal primo giorno del nuovo anno.
Il mio augurio è che ognuno di noi, domattina, magari sbronzo, assediato dal mal di testa, ancora febbricitante dall'emozione del veglione, possa essere pronto, dopo un buon caffé, a mettersi all'opera e costruirsi un 2019 positivo. Perché è vero che il Fatus è sempre "adversus", però se lo desideriamo possiamo riuscire a domarlo. E non dimentichiamo che, tornando a Dalla, "L'anno che sta arrivando, tra un anno passerà " : "prepariamoci" a viverlo intensamente, afferrando fin da subito ogni opportunità. Cari auguri a tutti!
"L'anno vecchio è finito ormai, ma qualcosa ancora qui non va...". Soffermandosi su questa frase dell'indimenticato Lucio Dalla, nessuno avrà da ridire.
Oggi, ultimo giorno dell'anno, tutti noi siamo portati a fare un bilancio. Una lista stilata a mente, magari tra una fetta di pandoro e un calice di spumante, poco prima che scocchi la mezzanotte.
Cominceremo a valutare i pro e i contro, con la consapevolezza che i contro saranno sempre di più. Sappiamo bene che alla fine dell'anno il numero di cose che "non vanno", come cantava Dalla, ci sembrano sempre troppe.
Però è proprio questo il giorno in cui molti di noi sperano di più. Si attende la mezzanotte, si sparano i fuochi - e questo purtroppo esageratamente e senza alcuna accortezza -, si mangia, si brinda, e si fanno i buoni propositi per l'anno nuovo. Esprimiamo dei desideri, nella speranza che il nuovo anno li possa esaudire. Il problema è che, a mio avviso, dimentichiamo la cosa più importante: l'andamento delle cose dipende soprattutto da noi e dalla nostra volontà.
In fondo lo sappiamo che tra un anno e l' altro non c'è poi tanta differenza. Certo, c'è chi in quei dodici mesi può vivere esperienze fantastiche, come un matrimonio, una laurea o un lavoro importante. Ma sono tutte cose che dipendono dal nostro modo di porci. Ovviamente il caso, il Fatus di cui parlavano gli antichi greci e romani, ha la sua buona responsabilità. Ma se noi non ci impegnamo in modo adeguato, non otterremo mai nulla.
I buoni propositi che da qui a qualche ora faremo, vanno presi sul serio. È vero, dopotutto, a volte si fanno soltanto per buon augurio, quasi ridendo, pensando che - alla fine - sarà impossibile realizzarli. Come si dice spesso, "tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare". Ma una zattera costruita con le assi del coraggio e le corde della volontà, può garantirci di attraversarlo.
Basta crederci. E la possibilità che ciò si realizzi si vedrà a partire dal primo giorno del nuovo anno.
Il mio augurio è che ognuno di noi, domattina, magari sbronzo, assediato dal mal di testa, ancora febbricitante dall'emozione del veglione, possa essere pronto, dopo un buon caffé, a mettersi all'opera e costruirsi un 2019 positivo. Perché è vero che il Fatus è sempre "adversus", però se lo desideriamo possiamo riuscire a domarlo. E non dimentichiamo che, tornando a Dalla, "L'anno che sta arrivando, tra un anno passerà " : "prepariamoci" a viverlo intensamente, afferrando fin da subito ogni opportunità. Cari auguri a tutti!
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