Passa ai contenuti principali
BUON NATALE E... GRAZIE!!

Speranza: è questo il dono più grande che il Natale reca con sé. La nascita di Gesù - il fulcro di questa festività - vuol rammentarci che c'è sempre una possibilità, anche dopo la più grande delusione. L'importante è l'amore. Nulla ha mai fine quando c'è l'amore. La sua presenza colma ogni altra mancanza. Ed il presepe, le luci multicolori, l'albero addobbato, vogliono soltanto essere un modo per gioire di tutto questo e restituirci quella serenità che, per forza di cose, spesso viene meno.


Colgo l'occasione, in questo lieto giorno, per ringraziare tutti voi. Grazie per aver seguito fin'ora questo mio piccolo spazio online, per aver letto gli articoli, per aver commentato e lasciato una "reazione" sulle pagine social. Esser riuscito ad incuriosirvi, a convincervi a leggere ciò che ho scritto, anche da un semplice titolo, mi riempie il cuore di gioia.
Il mio sogno - chi ha letto la mia "presentazione" su questo blog lo sa - è quello di fare il giornalista per professione. Ebbene, ogni qual volta mi accorgo che i miei scritti piacciono, destano curiosità, la speranza che questo sogno possa realizzarsi si accresce sempre di più. Spero soltanto di continuare a soddisfare le vostre - e le mie - aspettative!
Un caro augurio di Buon Natale a tutti voi, a presto risentirci e... grazie di tutto!!

                                                                                                                                        A. M. M.

Commenti

Post popolari in questo blog

DON CARLO CASCONE, IL RICORDO DI UN SORRISO DOLCE Braccia dietro la schiena, busto leggermente inclinato in avanti e su, un piede dopo l'altro, per la salita di Sant'Antuono, col basco calcato in testa e la tonaca svolazzante. Me lo ricordo così, don Carlo Cascone, quando la mattina, con la pioggia o con il sole, veniva a celebrare la messa feriale a pochi passi da casa mia, nella chiesetta di Sant'Antuono. Ci incontravamo sempre: io andavo a scuola e lui usciva dalla chiesa, a messa finita, fermandosi a parlare con i suoi parrocchiani, tra cui c’erano anche le mie nonne, Rosa e Assunta. Classe 1920, nativo di Lettere, vicino Napoli, don Carlo ha trascorso per oltre cinquant’anni la sua vita, terrena, spirituale e missionaria, a Lagonegro, in provincia di Potenza, dove è stato ordinato sacerdote nel 1943.  Monsignore per merito e per grazia dei suoi fedeli, prete saggio, generoso e popolare, devotissimo della Madonna di Sirino, al cui seguito, per decenni, è salito sulla ve...
C'ERA UNA VOLTA, IL TEATRO DELLE VITTORIE! Nell’estate televisiva in cui le menti offuscate dall’afa si ridestano, a sera, ai ricordi di  Techetecheté , ci capiterà di rivederlo. Nelle sue splendide scenografie, dal bianco e nero al colore, nei conduttori in abito da sera, da Lelio Luttazzi a Fabrizio Frizzi, negli acuti di Mina, nella diplomazia di Pippo Baudo, nelle mille luci di una facciata, quella di uno dei teatri più celebri della Rai, che era essa stessa un inno al divertimento del sabato sera. Da qualche tempo, quell’ingresso, per anni abbandonato al degrado estetico, è stato restaurato ma “in povertà”, lontano dai fasti di una storia cominciata ottant'anni fa, nel 1944, quando il Teatro delle Vittorie, sito in via Col di Lana, a Roma, veniva inaugurato nientepopodimeno che da una rivista di Totò e Anna Magnani.   Il "luminoso" ingresso del Teatro delle Vittorie.   Il delle Vittorie era un grande teatro specializzato negli spettacoli di varietà e rivista. Bal...
GIUSEPPE GUIDA, PASSIONE MAESTRA Un maestro, nel senso più “elementare” del termine. Perché prima che professore, preside, sindaco democristiano, storico e scrittore, Giuseppe Guida è stato, a mio avviso, un maestro. E non solo perché si diplomò allo storico Istituto Magistrale di Lagonegro. Giuseppe Guida possedeva infatti le qualità che - sempre a mio parere - dovrebbero essere proprie di un vero insegnante elementare (e non solo): empatia, sguardo lungo, curiosità, intelligenza. E di intelligenza “Peppino” Guida diede dimostrazione fin da bambino.  Nato il 17 settembre 1914, da proprietari terrieri del Farno, zona rurale alle porte di Lagonegro (Pz), Peppino era terzo di sette figli e i genitori, per permettergli di studiare, lo affidarono agli zii materni, commercianti, che si occuparono della sua istruzione. I loro sacrifici non furono vani e infatti Peppino Guida diede prova di grandi capacità intellettive e non solo. Accanto alla passione per gli studi umanistici, che lo con...