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LA DONNA " È " OGNI GIORNO

Nel corso della giornata abbiamo potuto constatare - come è giusto che sia - vicinanza, partecipazione ed affetto nei confronti e delle donne vittime di violenze e di tutte le donne in genere, costantemente a rischio. Il 25 novembre - Giornata internazionale contro la violenza sulle donne - serve anche a questo. Dal 1999 le Nazioni Unite hanno scelto questa data (che ricorda l'assassinio, avvenuto il 25 novembre del 1960, delle tre sorelle Mirabal, simbolo della ribellione alla dittatura nella Repubblica Dominicana) per poter riflettere su quante donne, nel corso degli anni, hanno subito atti di violenza di ogni natura: fisica, morale e psicologica.



Giornate come queste servono proprio a prendere consapevolezza di un problema che continua a persistere tanto da sembrare insolvibile.
Ma quel che mi chiedo è: cosa succederà domani? La giornata ormai è al termine. Dopo manifestazioni, appelli televisivi, foto e messaggi sui social, continueremo ancora ad interessarci? Questo è il punto. Non è certo una ricorrenza lieta, che festeggiamo con piacere, tutt'altro. Però mette in luce un problema che purtroppo esiste, sotto gli occhi di tutti, ed è necessario fermarsi a riflettere su quanto sia necessario ancora lottare per avere tempi migliori.
Ma come diceva Sant'Agostino, "Noi siamo i tempi": è l'uomo il primo a dover cambiare per far si che ciò che ha intorno muti.
 Dopo anni di battaglie e di lotte, dopo la conquista del voto, del diritto allo studio e al lavoro, la donna deve ancora combattere per vincere i pregiudizi di genere, per farsi valere. E non ci sono dubbi che ella abbia maggior forza e tenacia dell'uomo, ma è pur sempre una creatura fragile, esposta a maggiori rischi e sempre costretta a fare di più per farsi accettare. Il mio augurio è che manifestazioni di affetto e comprensione, come quelle odierne, possano ripetersi ancora domani, dopodomani, ad ogni ora, ad ogni istante. Perché le ricorrenze si celebrano una volta all'anno, ma la donna è tale ogni giorno.

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