IL NOSTRO "LIBRO CUORE"
Da bambino - qualche annetto fa - mi regalarono "Il libro dei perché" di Gianni Rodari. In quel testo, il noto giornalista e scrittore, cercava di rispondere ad una serie di domande fattegli dai "piccoli lettori" che seguivano le sue rubriche giornalistiche.
"Perché il mare è salato? Perché si nasce? Perché il cielo è blu? Perché si sogna?" - sono solo alcuni dei tanti interrogativi posti a Rodari, a cui solo lui sapeva rispondere in maniera impeccabile: col suo inconfondibile stile - prosa in rima - ironico, fantasioso ed esaustivo.
Sappiamo benissimo tutti, essendoci passati, che a quell'età sono mille le domande che ci frullano nella testa. Si dice - e in parte è vero - che col passare degli anni, con la crescita, il nostro desiderio di sapere diminuisca. Cominciamo a non stupirci più di nulla, diventiamo più indifferenti e meno soggetti alla meraviglia.
Però, non neghiamolo, chi non desiderebbe un libro dei "perché" in versione per adulti? È vero, la maturità, i vari problemi "pratici" e le responsabilità, portano a distaccarci un po' da questo desiderio di conoscenza. Ma tutti noi passiamo gran parte del nostro tempo a riflettere e ad interrogarci su mille questioni. Ci sono milioni di "perché" che ci attanagliano: dai dubbi esistenziali - perché veniamo al mondo? Perché dobbiamo morire? - fino ai problemi più spiccioli - "perché ci va sempre tutto storto? Perché sbagliamo sempre tutto?". Sono certo che siamo in tanti a porci in continuazione questi interrogativi. L'abbiamo sempre fatto, fin dalle origini della nostra specie. Gli uomini primitivi interrogavano gli astri, i Greci consultavano il famoso Oracolo di Delfi. Col passare dei secoli, sono state poi le varie religioni a dare delle risposte al senso della nostra esistenza. Nessuno, però, ha mai saputo darci delle spiegazione del tutto esaustive, lasciandoci nel dubbio perenne.
Forse è anche per questo che crescendo, conoscendo meglio il mondo, abbiamo perso la curiosità. Probabilmente, ci siamo resi conto che dare una risposta a tutto è impossibile e quindi abbiamo smesso anche di cercarle.
Però, a mio avviso, è anche questo un errore. Forse rinunciare alla ricerca è la cosa più sbagliata da fare, quella meno indicata.
Anche perché, molte risposte, in fondo, sono già dentro di noi. Da bambini, avevamo bisogno de "il libro dei perché", in quanto non avevamo neanche consapevolezza di noi stessi, delle nostre capacità. Ora però sappiamo bene che molte cose dipendono da noi, dalla nostra percezione e dal nostro modo di affacciarci alla vita. C'è un sentore dentro di noi. È quel sintomo che avvertiamo alla bocca dello stomaco. Una sensazione di allerta. Un campanello che ci avverte della bontà o della malvagità delle nostre azioni.
Certo, domande più "alte", dubbi esistenziali, quelli continueremo ad averli. Ma per risolvere i nostri dubbi quotidiani, basterà rivolgersi al nostro "libro interiore". Potremmo definirlo il "Libro Cuore" - da non confondere con quello di De Amicis - : quel libro segreto, fortemente personale e unico per ciascuno di noi, nel quale possiamo trovare la gran parte delle risposte che cerchiamo.
Facciamo i "Marzullo" di noi stessi: poniamo una domanda al nostro cuore e cerchiamo di darle una risposta. Sicuramente ne sarà valsa la pena.
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