PADRE PIO: UN PEZZO DI STORIA DEL VENTESIMO SECOLO
Quando mia nonna mi raccontò di aver conosciuto "San Pio", o meglio Padre Pio - perché anche lei, come tutti, ha continuato a chiamarlo così anche dopo la canonizzazione -, io, nella piena ingenuità dei miei dieci anni, rimasi un po' sconcertato.
Lo avevo sempre visto raffigurato nelle statue, nelle immaginette votive o sugli adesivi applicati ai parabrezza delle auto. Esattamente come tutti gli altri santi: da San Francesco, a San Gennaro fino a Sant'Antonio Abate. Com'era possibile che lei, sebbene già anziana, avesse conosciuto un santo? Per me, infatti, poteva benissimo essere della stessa epoca degli altri. Allora, certo, non potevo capire tante cose, ma credo sia stata proprio questa sua "vicinanza" a fare di San Pio uno dei santi più amati e venerati di sempre. Cominciamo col dire che è morto il 23 settembre del 1968, quindi cinquant'anni fa. Sono passati tanti anni sì, ma non tantissimi.
È un santo che generazioni non molto passate hanno potuto conoscere di persona. Lì, a San Giovanni Rotondo in provincia di Foggia, dove era arrivato nel 1916 e dove ha vissuto fino alla fine. Lo stesso luogo in cui ricevette le stimmate della Passione (come San Francesco), il 20 settembre 1918, cent'anni fa.
Ha quindi vissuto le due guerre mondiali, la Ricostruzione, il Boom Economico ed il Concilio Vaticano Secondo, in mezzo ai "capelloni", alle minigonne e alla rivoluzione sessuale.
Poteva benissimo non passare alla storia se non come uno dei tanti frati del secolo scorso.
Quello che però, a differenza degli altri, ha fatto di lui un "santo", sono stati ovviamente i miracoli.
Molti prodigi e diverse cure miracolose sono state a lui attribuite.
Ovviamente, tutto ciò, per diverso tempo, apparve assurdo agli occhi di tutti. Ebbe perfino problemi con la Chiesa di Roma. Fu costretto per molto tempo alla solitudine, per porre fine ai continui pellegrinaggi di cui era divenuto oggetto il suo santuario. Venne definito un pazzo, un esaltato che millantava prodigi pur di richiamare gente a sé.
Ma era lungi da lui tutto questo. Era, lui stesso, il primo a stupirsi davanti alle sue azioni miracolose. Lui stesso cercò di celare a tutti le stimmate, quasi come fossero una vergogna. Intanto, la sua opera divenne ben presto di dominio pubblico. Fu allora che cominciarono ad affluire pellegrini da tutta Italia (e non solo) in quel santuario posto in un luogo sperduto del Gargano e divenuto, oggi, una delle mete religiose più ambite dai fedeli. Ogni anno, migliaia di pellegrini si recano lì ad omaggiare la sua tomba.
C'è chi va per chiedere una grazia o un aiuto, per sé o per una persona cara. Ma c'è anche chi ci va per semplice curiosità, in quanto attratto dalla sua figura. Perché tra i visitatori non ci sono soltanto i normali pellegrini devoti, ma anche coloro che, semplicemente, subiscono il fascino della sua storia e sono desiderosi di conoscerla.
Perché è vero che Padre Pio è un santo, ma credo lo si possa definire, più semplicemente, un pezzo della nostra storia recente. Un pezzo di storia del ventesimo secolo.
Quando mia nonna mi raccontò di aver conosciuto "San Pio", o meglio Padre Pio - perché anche lei, come tutti, ha continuato a chiamarlo così anche dopo la canonizzazione -, io, nella piena ingenuità dei miei dieci anni, rimasi un po' sconcertato.
Lo avevo sempre visto raffigurato nelle statue, nelle immaginette votive o sugli adesivi applicati ai parabrezza delle auto. Esattamente come tutti gli altri santi: da San Francesco, a San Gennaro fino a Sant'Antonio Abate. Com'era possibile che lei, sebbene già anziana, avesse conosciuto un santo? Per me, infatti, poteva benissimo essere della stessa epoca degli altri. Allora, certo, non potevo capire tante cose, ma credo sia stata proprio questa sua "vicinanza" a fare di San Pio uno dei santi più amati e venerati di sempre. Cominciamo col dire che è morto il 23 settembre del 1968, quindi cinquant'anni fa. Sono passati tanti anni sì, ma non tantissimi.
È un santo che generazioni non molto passate hanno potuto conoscere di persona. Lì, a San Giovanni Rotondo in provincia di Foggia, dove era arrivato nel 1916 e dove ha vissuto fino alla fine. Lo stesso luogo in cui ricevette le stimmate della Passione (come San Francesco), il 20 settembre 1918, cent'anni fa.
Ha quindi vissuto le due guerre mondiali, la Ricostruzione, il Boom Economico ed il Concilio Vaticano Secondo, in mezzo ai "capelloni", alle minigonne e alla rivoluzione sessuale.
Poteva benissimo non passare alla storia se non come uno dei tanti frati del secolo scorso.
Quello che però, a differenza degli altri, ha fatto di lui un "santo", sono stati ovviamente i miracoli.
Molti prodigi e diverse cure miracolose sono state a lui attribuite.
Ovviamente, tutto ciò, per diverso tempo, apparve assurdo agli occhi di tutti. Ebbe perfino problemi con la Chiesa di Roma. Fu costretto per molto tempo alla solitudine, per porre fine ai continui pellegrinaggi di cui era divenuto oggetto il suo santuario. Venne definito un pazzo, un esaltato che millantava prodigi pur di richiamare gente a sé.
Ma era lungi da lui tutto questo. Era, lui stesso, il primo a stupirsi davanti alle sue azioni miracolose. Lui stesso cercò di celare a tutti le stimmate, quasi come fossero una vergogna. Intanto, la sua opera divenne ben presto di dominio pubblico. Fu allora che cominciarono ad affluire pellegrini da tutta Italia (e non solo) in quel santuario posto in un luogo sperduto del Gargano e divenuto, oggi, una delle mete religiose più ambite dai fedeli. Ogni anno, migliaia di pellegrini si recano lì ad omaggiare la sua tomba.
C'è chi va per chiedere una grazia o un aiuto, per sé o per una persona cara. Ma c'è anche chi ci va per semplice curiosità, in quanto attratto dalla sua figura. Perché tra i visitatori non ci sono soltanto i normali pellegrini devoti, ma anche coloro che, semplicemente, subiscono il fascino della sua storia e sono desiderosi di conoscerla.
Perché è vero che Padre Pio è un santo, ma credo lo si possa definire, più semplicemente, un pezzo della nostra storia recente. Un pezzo di storia del ventesimo secolo.
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