MICHAEL JACKSON: ICONA DELLA MUSICA DI TUTTI I TEMPI
È stata una delle figure più rappresentative nel panorama artistico mondiale del XX secolo.
Una leggenda, e non solo della musica. Perché Michael Joseph Jackson , "The King of Pop" - "Il Re del Pop", non era semplicemente un grande cantante.
Era un autore, un attore, un musicista, un ballerino, un uomo di spettacolo che ha lasciato il segno. Ha tracciato un confine: si può dire che, dopo di lui, nulla è stato come prima. La sua influenza, artistica e culturale, è stata di una portata tale da rivoluzionare completamente il modo di fare musica.
Oggi Michael - quel bambino di colore, ricciuto, nato a Gary, nell'Indiana, a quaranta chilometri da Chicago - avrebbe compiuto sessant'anni. Se la morte non se lo fosse portato via nove anni fa, il 25 Giugno del 2009, a Los Angeles, dove morì per un attacco cardiaco provocato da un' intossicazione da Propofol - farmaco che aveva assunto per dormire.
Sulla sua morte aleggia ancora il mistero. C'è chi non ha mai creduto nella morte naturale, sospettando un omicidio. C'è chi, addirittura, ha ipotizzato che, in realtà, non sia mai morto, e sia stata tutta una messa in scena - come già sostenuto per altri grandi personaggi, tipo Elvis Presley o Marilyn Monroe. Ma poco importa. Conta che, da quel giorno, per chi lo ha amato, seguito e sostenuto, la musica non è stata più la stessa, il mondo non è stato più lo stesso.
Michael Jackson, al centro, con i suoi fratelli: "The Jackson 5".
Michael cominciò a intonare le prime note insieme ai suoi fratelli: Tito, Jermaine, Jackie e Marlon. Il padre di Michael, Joseph, era un appassionato di musica, suonava la chitarra. Insieme alla moglie cantava nel coro della chiesa. I Jackson, quindi, respirarono aria di musica fin dall'infanzia.
Fin quando Joseph, scoperto il loro talento, decise di metterli insieme, dando vita ad un gruppo funk-soul: i "The Jackson 5". Il gruppo ottenne un immediato successo che, dalla metà degli anni '60, si potrarrà fino a tutto il decennio successivo.
Michael, però, come aveva intuito il padre, era il più bravo ed il più promettente. Ed infatti, dopo un po', cominciò la propria carriera da solista, inizialmente "appoggiato" dalla stessa casa discografica, la Motown.
La vera svolta arrivò nel 1979, con "Off the Wall", singolo estratto dall'omonimo album, il primo prodotto dalla Epic Records: oltre 300milioni di copie vendute in tutto il mondo.
Ma la consacrazione definitiva giunse con l'album "Thriller", del 1982, sempre edito dalla Epic: si parla di più di 100milioni di copie vendute. Il video del singolo che dà il nome all'album - in cui Jackson balla con degli zombie all'interno di un cimitero -, resta uno dei più famosi e conosciuti del cantante.
A destra: fotogramma estratto dal videoclip di "Thriller", 1982: A sinistra, fotogramma estratto dal film "Moonwalker" del 1988.
Come resta indelebile, nella memoria di tutti, il "moonwalk" - l' originalissimo passo di danza all'indietro, con quei piedi che sembrano fluttuare sul pavimento - lanciato, sulle note di "Billie Jean" ,nel 1983, quando, insieme ai suoi fratelli, si esibì al "Motown 25", evento che celebrava i venticinque anni della sua vecchia casa discografica.
Ormai Michael è ufficialmente in orbita. La sua stella brilla in alto e sembra destinata a non spegnersi. Infatti, tra gli anni '80 e i primi anni 2000, pubblicherà ancora cinque album in studio, e molti "cofanetti", collezioni dei suoi più grandi successi.
Jackson con il Presidente degli Stati Uniti, Ronald Reagan, e la moglie Nancy, 1984.
Tutto questo passando per tre matrimoni, tre figli, alcuni interventi chirurgici - che lo portarono a modificare il suo volto in maniera impressionante, sbiancandolo - e, soprattutto, tantissimo impegno nel sociale. Nel 1985 scrisse il famoso brano "We are the world", registrato insieme ad artisti di fama mondiale - come Bob Dylan e Stevie Wonder - per raccogliere fondi a favore dell'Africa, in preda ad una carestia. Promosse, inoltre, diverse campagne di sensibilizzazione contro l'abuso di alcol e droga. Venne persino premiato per le sue opere benefiche, nel 1984, alla Casa Bianca, da Ronald Reagan, il "Presidente cowboy". Ricevette, inoltre, due candidature al Nobel per la Pace e, naturalmente, tanti premi e riconoscimenti per la sua carriera: quindici Grammy Award, quaranta Billboard Awards, ventisei American Music Awards e sedici World Music Awards.
Ci sono stati, però, anche momenti difficili: come quando finì in tribunale accusato di abusi sessuali su un minore, nel 1993. Oppure quando dovette difendersi dalle accuse di plagio da parte di alcuni artisti - tra i quali anche Albano.
Ma tutto ciò non ha mai danneggiato troppo la sua immagine. L'affetto dei suoi fans è andato invece crescendo sempre più con il passare degli anni. Fino a nove anni fa, quando il regno della musica ha perso uno dei suoi migliori "sovrani".
Aveva ancora molti progetti. A luglio di quell'anno avrebbe incominciato un nuovo tour "This is it" - che è anche il titolo di un singolo commemorativo, pubblicato dopo la sua morte.
Ma era un artista e si sa, gli artisti non muoiono mai. E Michael Jackson, ancora oggi, continua ad essere una delle icone della musica di tutti i tempi.
È stata una delle figure più rappresentative nel panorama artistico mondiale del XX secolo.
Una leggenda, e non solo della musica. Perché Michael Joseph Jackson , "The King of Pop" - "Il Re del Pop", non era semplicemente un grande cantante.
Era un autore, un attore, un musicista, un ballerino, un uomo di spettacolo che ha lasciato il segno. Ha tracciato un confine: si può dire che, dopo di lui, nulla è stato come prima. La sua influenza, artistica e culturale, è stata di una portata tale da rivoluzionare completamente il modo di fare musica.
Oggi Michael - quel bambino di colore, ricciuto, nato a Gary, nell'Indiana, a quaranta chilometri da Chicago - avrebbe compiuto sessant'anni. Se la morte non se lo fosse portato via nove anni fa, il 25 Giugno del 2009, a Los Angeles, dove morì per un attacco cardiaco provocato da un' intossicazione da Propofol - farmaco che aveva assunto per dormire.
Sulla sua morte aleggia ancora il mistero. C'è chi non ha mai creduto nella morte naturale, sospettando un omicidio. C'è chi, addirittura, ha ipotizzato che, in realtà, non sia mai morto, e sia stata tutta una messa in scena - come già sostenuto per altri grandi personaggi, tipo Elvis Presley o Marilyn Monroe. Ma poco importa. Conta che, da quel giorno, per chi lo ha amato, seguito e sostenuto, la musica non è stata più la stessa, il mondo non è stato più lo stesso.
Michael Jackson, al centro, con i suoi fratelli: "The Jackson 5".
Michael cominciò a intonare le prime note insieme ai suoi fratelli: Tito, Jermaine, Jackie e Marlon. Il padre di Michael, Joseph, era un appassionato di musica, suonava la chitarra. Insieme alla moglie cantava nel coro della chiesa. I Jackson, quindi, respirarono aria di musica fin dall'infanzia.
Fin quando Joseph, scoperto il loro talento, decise di metterli insieme, dando vita ad un gruppo funk-soul: i "The Jackson 5". Il gruppo ottenne un immediato successo che, dalla metà degli anni '60, si potrarrà fino a tutto il decennio successivo.
Michael, però, come aveva intuito il padre, era il più bravo ed il più promettente. Ed infatti, dopo un po', cominciò la propria carriera da solista, inizialmente "appoggiato" dalla stessa casa discografica, la Motown.
La vera svolta arrivò nel 1979, con "Off the Wall", singolo estratto dall'omonimo album, il primo prodotto dalla Epic Records: oltre 300milioni di copie vendute in tutto il mondo.
Ma la consacrazione definitiva giunse con l'album "Thriller", del 1982, sempre edito dalla Epic: si parla di più di 100milioni di copie vendute. Il video del singolo che dà il nome all'album - in cui Jackson balla con degli zombie all'interno di un cimitero -, resta uno dei più famosi e conosciuti del cantante.
A destra: fotogramma estratto dal videoclip di "Thriller", 1982: A sinistra, fotogramma estratto dal film "Moonwalker" del 1988.
Come resta indelebile, nella memoria di tutti, il "moonwalk" - l' originalissimo passo di danza all'indietro, con quei piedi che sembrano fluttuare sul pavimento - lanciato, sulle note di "Billie Jean" ,nel 1983, quando, insieme ai suoi fratelli, si esibì al "Motown 25", evento che celebrava i venticinque anni della sua vecchia casa discografica.
Ormai Michael è ufficialmente in orbita. La sua stella brilla in alto e sembra destinata a non spegnersi. Infatti, tra gli anni '80 e i primi anni 2000, pubblicherà ancora cinque album in studio, e molti "cofanetti", collezioni dei suoi più grandi successi.
Jackson con il Presidente degli Stati Uniti, Ronald Reagan, e la moglie Nancy, 1984.
Tutto questo passando per tre matrimoni, tre figli, alcuni interventi chirurgici - che lo portarono a modificare il suo volto in maniera impressionante, sbiancandolo - e, soprattutto, tantissimo impegno nel sociale. Nel 1985 scrisse il famoso brano "We are the world", registrato insieme ad artisti di fama mondiale - come Bob Dylan e Stevie Wonder - per raccogliere fondi a favore dell'Africa, in preda ad una carestia. Promosse, inoltre, diverse campagne di sensibilizzazione contro l'abuso di alcol e droga. Venne persino premiato per le sue opere benefiche, nel 1984, alla Casa Bianca, da Ronald Reagan, il "Presidente cowboy". Ricevette, inoltre, due candidature al Nobel per la Pace e, naturalmente, tanti premi e riconoscimenti per la sua carriera: quindici Grammy Award, quaranta Billboard Awards, ventisei American Music Awards e sedici World Music Awards.
Ci sono stati, però, anche momenti difficili: come quando finì in tribunale accusato di abusi sessuali su un minore, nel 1993. Oppure quando dovette difendersi dalle accuse di plagio da parte di alcuni artisti - tra i quali anche Albano.
Ma tutto ciò non ha mai danneggiato troppo la sua immagine. L'affetto dei suoi fans è andato invece crescendo sempre più con il passare degli anni. Fino a nove anni fa, quando il regno della musica ha perso uno dei suoi migliori "sovrani".
Aveva ancora molti progetti. A luglio di quell'anno avrebbe incominciato un nuovo tour "This is it" - che è anche il titolo di un singolo commemorativo, pubblicato dopo la sua morte.
Ma era un artista e si sa, gli artisti non muoiono mai. E Michael Jackson, ancora oggi, continua ad essere una delle icone della musica di tutti i tempi.
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