"L'OMINO COI BAFFI" DELLA TV CORTESE
"L'omino coi baffi" era il papà della Moka Bialetti. Ma c'è un altro "omino" dai baffi folti e dal volto bonario e rassicurante, divenuto un vero e proprio simbolo della televisione italiana. Anche grazie alle molteplici imitazioni di cui è stato "vittima" nel corso della sua longeva carriera televisiva.
Perché, se oggi compie ben ottant'anni - nacque a Roma il 28 agosto del 1938 -, Maurizio Costanzo ne ha trascorsi più della metà dietro le telecamere. I suoi programmi, fatti di interviste, "chiacchiere da salotto" ma anche forte impegno sociale, fanno parte ormai della cultura del nostro Paese. E la volontà, l'entusiasmo di Maurizio - che si sta preparando ad una nuova stagione televisiva - sono ancora le stesse di quel ragazzino che cominciò la propria carriera di giornalista al quotidiano "rosso" "Paese Sera", nel 1956.
Ha spaziato dalla carta stampata - come i settimanali "Tv Sorrisi e Canzoni" e "Grazia", di cui fu anche caporedattore - alla radio, fino ad arrivare al piccolo schermo. Può essere indiscutibilmente definito il padre del "talk show". Infatti, nel 1976, sull'allora Rete 1 (oggi Rai 1) approdò nelle case degli italiani con "Bontà loro", il primo esempio di salotto televisivo, che ha ospitato attori, registi, scrittori e - per la prima volta nella storia della televisione - anche un Presidente del Consiglio, Giulio Andreotti.
Senz'altro, però, il programma più conosciuto resta "Maurizio Costanzo Show" che, andando in onda quasi ininterrottamente dal 1982 ad oggi, sulle reti Mediaset, lo ha consacrato definitivamente agli onori del pubblico.
Dal palcoscenico - del Sistina prima e del Teatro Parioli poi - ha saputo, con uno stile inconfondibile, affrontare tematiche varie - dal costume, al cinema, alla letteratura, fino a denunciare apertamente anche il fenomeno Mafia, avendo l'onore e l'onere di ospitare i due giudici Paolo Borsellino e Giovanni Falcone, assassinati da Cosa Nostra nel 1992.
Lo stesso Costanzo, un anno dopo, a Roma, in via Fauro, fu vittima - insieme alla moglie Maria De Filippi - di un attentato, con l'esplosione di un'autobomba che, fortunatamente, non provocò morti ma ventiquattro feriti.
Si sa, inoltre, che Maurizio Costanzo ha pubblicato diversi libri, ma è stato anche autore di diversi programmi radiofonici e televisivi, di alcuni brani musicali molto noti - come "Se telefonando", portato al successo da Mina nel 1966 - ed ha anche collaborato alla sceneggiatura di oltre una ventina di film, tra cui il pluripremiato capolavoro di Ettore Scola, "Una giornata particolare" del 1977, con protagonisti Marcello Mastroianni e Sophia Loren.
Non sì è fatto, insomma, mancare nulla. Ma, a mio avviso, Maurizio Costanzo resta, per tutti, semplicemente questo: "l'omino coi baffi" della tv cortese.
Ha spaziato dalla carta stampata - come i settimanali "Tv Sorrisi e Canzoni" e "Grazia", di cui fu anche caporedattore - alla radio, fino ad arrivare al piccolo schermo. Può essere indiscutibilmente definito il padre del "talk show". Infatti, nel 1976, sull'allora Rete 1 (oggi Rai 1) approdò nelle case degli italiani con "Bontà loro", il primo esempio di salotto televisivo, che ha ospitato attori, registi, scrittori e - per la prima volta nella storia della televisione - anche un Presidente del Consiglio, Giulio Andreotti.
Senz'altro, però, il programma più conosciuto resta "Maurizio Costanzo Show" che, andando in onda quasi ininterrottamente dal 1982 ad oggi, sulle reti Mediaset, lo ha consacrato definitivamente agli onori del pubblico.
Dal palcoscenico - del Sistina prima e del Teatro Parioli poi - ha saputo, con uno stile inconfondibile, affrontare tematiche varie - dal costume, al cinema, alla letteratura, fino a denunciare apertamente anche il fenomeno Mafia, avendo l'onore e l'onere di ospitare i due giudici Paolo Borsellino e Giovanni Falcone, assassinati da Cosa Nostra nel 1992.
Lo stesso Costanzo, un anno dopo, a Roma, in via Fauro, fu vittima - insieme alla moglie Maria De Filippi - di un attentato, con l'esplosione di un'autobomba che, fortunatamente, non provocò morti ma ventiquattro feriti.
Si sa, inoltre, che Maurizio Costanzo ha pubblicato diversi libri, ma è stato anche autore di diversi programmi radiofonici e televisivi, di alcuni brani musicali molto noti - come "Se telefonando", portato al successo da Mina nel 1966 - ed ha anche collaborato alla sceneggiatura di oltre una ventina di film, tra cui il pluripremiato capolavoro di Ettore Scola, "Una giornata particolare" del 1977, con protagonisti Marcello Mastroianni e Sophia Loren.
Non sì è fatto, insomma, mancare nulla. Ma, a mio avviso, Maurizio Costanzo resta, per tutti, semplicemente questo: "l'omino coi baffi" della tv cortese.
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