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UN BACIO NEL CUORE


Il professor Bellavista - alias Luciano De Crescenzo - inseriva gli inglesi tra "i popoli di libertà" e non tra quelli "d'amore". Eppure, proprio in Gran Bretagna, ben ventotto anni fa, è stato scelto un giorno per celebrare quello che viene considerato, indiscutibilmente, il simbolo dell'amore: il bacio.


Ma non è soltanto questo. Pare sia molto di più che un normale gesto d'affetto: il bacio mette in moto una cospicua parte dei nostri muscoli, mantenendoli in allenamento, è un ottimo antistress ed antidepressivo. In sostanza, oltre ad essere un vero e proprio atto d'amore e di tenerezza, esso fa anche bene alla nostra salute. D'altra parte, come metterlo in dubbio. L'amore stesso allieta la nostra vita, di conseguenza anche la sua espressione più alta e poetica.
Ce l'hanno insegnato il cinema, la letteratura, l'arte, la musica: dai "basia mille" di Catullo per la sua Lesbia, a "Il bacio" dipinto da Francesco Hayez, fino ai " 24 mila baci" di Celentano ed ai molteplici baci cinematografici, come quello tra Mastroianni e la Ekberg ne "La dolce vita" di Fellini, oppure tra Julia Roberts e Richard Gere in "Pretty Woman". E potremmo fare molti altri esempi.
Sono forse questi i baci che ci hanno emozionato di più, che ci hanno fatto sognare. Gli stessi baci, sinceri, veri che abbiamo sempre desiderato vivere.
Ecco, il mio pensiero di oggi - giornata mondiale del bacio - va proprio a loro: i baci desiderati.
I baci che avremmo voluto, ma non abbiamo mai dato o ricevuto. Quelli degli amori impossibili o tormentati, dei sentimenti repressi e non dichiarati. Quei baci che abbiamo immaginato tante volte, anche ad occhi aperti. Forse i più belli, perché voluti dal profondo dell'anima.
Sono sicuro che, molti di noi, anche in questo momento, hanno "un bacio nel cuore".

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