Passa ai contenuti principali
 LA SCELTA GIUSTA? PROVARE!


 E' un problema un po' comune a tutti: la mancanza di fiducia in se stessi. Sentirsi sempre inadeguati, ovunque ed in qualunque circostanza. Ogni giorno, da quando ci alziamo dal letto fino a quando torniamo lì a coricarci, ci poniamo sempre le solite domande : che cos'è che non va in me ? Perché mi guardano tutti in modo strano? Perché quello/quella non mi considera? Cos'è che sbaglio e perché?
Abbiamo sempre la sensazione di essere fuori posto. Succede continuamente, nella vita personale e in quella lavorativa o di studio. Non riusciamo mai a capire, purtroppo, cosa gli altri pensano realmente di noi. Qual è il loro parere, l'idea che essi hanno di noi. Cosa pensano relativamente alle nostre scelte. Ecco, questo è un punto cruciale. Credo che la domanda più frequente sia proprio la seguente: ho fatto la scelta giusta?


                               


E' difficile. In un mondo come il nostro, in cui si viaggia a forte velocità ogni giorno, in cui tutti andiamo di fretta, non riusciamo più a pensare. O meglio, non riusciamo più a riflettere,
a fare mente locale su ciò che davvero vogliamo dalla vita. A me è capitato di frequente. Mi sono trovato spesso di fronte ad un bivio. Cosa ho fatto in quel caso? Ho preso una decisione. Attenzione, però: ho preso una decisione, ma senza sapere se fosse quella giusta oppure no.
Perché è abbastanza complicato, a mio avviso, fare la scelta giusta. E dopo anni di sbagli, di cantonate e di delusioni, una cosa posso dirla con certezza: non sentitevi mai inadeguati o sbagliati.
Qualsiasi decisone, dalla più banale alla più seria, è difficile da prendere. Però siamo costretti a scegliere continuamente, e quindi è opportuno trovare una soluzione, contro l'ansia e contro l'incertezza perenne. E la soluzione è una sola: tentare. La vita è un po' come il poker. Come, nel gioco, non conosciamo le carte del nostro avversario, così, nella vita, non sappiamo le "carte" che ha in serbo per noi il futuro. Quindi, da bravi giocatori, bisogna buttarsi, sfidando la sorte. Tutti si lanciano, chi più chi meno, nella vita e mai al cento per cento sicuri di quel che fanno.
Diffidate da chi dice che ha sempre avuto le idee chiare "in assoluto". Innazitutto perché, come diceva un certo Protagora, l'uomo è la misura di tutte le cose, e quindi se una cosa per me è "bianca" e per un altro è "nera", abbiamo entrambi ragione e nessuno ha torto. E poi perché, tutti, nel profondo, siamo pieni di dubbi. Nessuno è immune dal dubbio.
Ma è un bene, perché il dubbio ci permette di non fidarci delle apparenze, di ragionare e di riflettere di più sulle cose.
Per cui non abbiate mai troppa fretta. E' necessario concentrarsi bene quando si deve fare una scelta. Capire in quel momento cosa si vuole. E una volta appurato questo, anche se non si è troppo sicuri, bisogna mettere in pratica il desiderio, senza troppa esitazione.
'E se va male?' Direte voi giustamente. Ebbene, ci riproverete. Ci riproverete ancora ed ancora, fino a quando non riuscirete a trovare la strada giusta. E non sentitevi mai inferiori agli altri.
Ognuno è una storia a sé : "Unicuique suum" - "A ciascuno il suo" -, per citare un romanzo del grande Leonardo Sciascia. Prima o poi, la soluzione si trova. L'importante è provarci e non arrendersi mai. Chi la dura la vince!

Commenti

Post popolari in questo blog

DON CARLO CASCONE, IL RICORDO DI UN SORRISO DOLCE Braccia dietro la schiena, busto leggermente inclinato in avanti e su, un piede dopo l'altro, per la salita di Sant'Antuono, col basco calcato in testa e la tonaca svolazzante. Me lo ricordo così, don Carlo Cascone, quando la mattina, con la pioggia o con il sole, veniva a celebrare la messa feriale a pochi passi da casa mia, nella chiesetta di Sant'Antuono. Ci incontravamo sempre: io andavo a scuola e lui usciva dalla chiesa, a messa finita, fermandosi a parlare con i suoi parrocchiani, tra cui c’erano anche le mie nonne, Rosa e Assunta. Classe 1920, nativo di Lettere, vicino Napoli, don Carlo ha trascorso per oltre cinquant’anni la sua vita, terrena, spirituale e missionaria, a Lagonegro, in provincia di Potenza, dove è stato ordinato sacerdote nel 1943.  Monsignore per merito e per grazia dei suoi fedeli, prete saggio, generoso e popolare, devotissimo della Madonna di Sirino, al cui seguito, per decenni, è salito sulla ve...
C'ERA UNA VOLTA, IL TEATRO DELLE VITTORIE! Nell’estate televisiva in cui le menti offuscate dall’afa si ridestano, a sera, ai ricordi di  Techetecheté , ci capiterà di rivederlo. Nelle sue splendide scenografie, dal bianco e nero al colore, nei conduttori in abito da sera, da Lelio Luttazzi a Fabrizio Frizzi, negli acuti di Mina, nella diplomazia di Pippo Baudo, nelle mille luci di una facciata, quella di uno dei teatri più celebri della Rai, che era essa stessa un inno al divertimento del sabato sera. Da qualche tempo, quell’ingresso, per anni abbandonato al degrado estetico, è stato restaurato ma “in povertà”, lontano dai fasti di una storia cominciata ottant'anni fa, nel 1944, quando il Teatro delle Vittorie, sito in via Col di Lana, a Roma, veniva inaugurato nientepopodimeno che da una rivista di Totò e Anna Magnani.   Il "luminoso" ingresso del Teatro delle Vittorie.   Il delle Vittorie era un grande teatro specializzato negli spettacoli di varietà e rivista. Bal...
GIUSEPPE GUIDA, PASSIONE MAESTRA Un maestro, nel senso più “elementare” del termine. Perché prima che professore, preside, sindaco democristiano, storico e scrittore, Giuseppe Guida è stato, a mio avviso, un maestro. E non solo perché si diplomò allo storico Istituto Magistrale di Lagonegro. Giuseppe Guida possedeva infatti le qualità che - sempre a mio parere - dovrebbero essere proprie di un vero insegnante elementare (e non solo): empatia, sguardo lungo, curiosità, intelligenza. E di intelligenza “Peppino” Guida diede dimostrazione fin da bambino.  Nato il 17 settembre 1914, da proprietari terrieri del Farno, zona rurale alle porte di Lagonegro (Pz), Peppino era terzo di sette figli e i genitori, per permettergli di studiare, lo affidarono agli zii materni, commercianti, che si occuparono della sua istruzione. I loro sacrifici non furono vani e infatti Peppino Guida diede prova di grandi capacità intellettive e non solo. Accanto alla passione per gli studi umanistici, che lo con...