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IL MAESTRO CARLO CASSOLA :  IL POETA DELL'ANIMA


L'ho scoperto da poco. Fino a un anno fa ne ignoravo l'esistenza. Ma, evidentemente, era destino dovessi incontrarlo. Sto parlando di Carlo Cassola, scrittore nato a Roma il 17 Marzo del 1917. Lo scrittore che diede voce all'anima della Toscana, terra nella quale, da bambino, trascorreva le vacanze estive e dove da adulto si stabilì definitivamente. Volterra, Cecina e tante altre bellissime località del paesaggio toscano sono onnipresenti nelle sue opere. In quei luoghi minuziosamente descritti, con un attento occhio ai particolari, operano personaggi, in parte autobiografici, che esprimono appieno i dubbi, le incertezze, le emozioni ed i turbamenti dell'uomo. La sua carriera letteraria, cominciata alle soglie del Secondo Dopoguerra e terminata poco prima della morte, nell '87, non offre soltanto uno spaccato della società del tempo ma, soprattutto, descrive il cambiamento dell'animo umano in tutte le fasi dell'età evolutiva : la spensieratezza dei bambini, l'incoscienza degli adolescenti, l'ansia dei giovani e il rimpianto degli adulti. Temi questi ancora attualissimi.





Come dicevo prima, il mio incontro con Cassola è frutto del destino. O meglio, forse, è frutto della curiosità. Tempo fa, decisi di intraprendere una "missione letteraria". Ovvero, leggere tutta l'enorme quantità di libri presente in casa mia. Sono davvero tanti. Spesso, andando alla ricerca di un libro da leggere, notavo, tra i tanti nomi ricorrenti, un certo Cassola.
Ignoravo questo scrittore per cui lo lasciavo sempre lì, in attesa di affrontarlo. Un giorno, però, mi imbattei in un libro che destò subito la mia curiosità : " Ferrovia Locale " . Essendo io, tra le tante cose, appassionato di treni e ferrovie, quando lessi il titolo decisi che era arrivato il momento di conoscere questo Cassola.
Fu amore a prima pagina. Questo libro - che consiglio di leggere - ruota intorno a dei personaggi che viaggiano o lavorano sulla tratta ferroviaria Roma-Livorno-Pisa, esattamente in piccole località tra cui San Vincenzo e Orbetello.
Credo di averlo letto in due giorni. Da allora ho incominciato a leggere tutti quei testi che, per tempo, mi erano passati sotto il naso ma che io avevo ignorato. Fortunatamente ( o è ancora destino?) è l'autore preferito di mio padre, per cui ho in casa gran parte delle sue opere. Quelli che mancano, ovviamente, ho intenzione di comprarli quanto prima.

Cassola è un autore molto moderno. Un autore che, al suo tempo, non venne molto amato dalla critica ma che seppe descrivere perfettamente la natura umana, riuscendo a leggere nel profondo dell'anima. La psicologia dei personaggi, la descrizione dettagliata dei paesi che mostra tutto l'affetto e l'amore dell'autore per i luoghi di origine ( la madre era di Cecina, il padre, pavese, si era trasferito da giovane a Volterra) mostrano il suo carattere e la sua maniera di concepire la vita. Era l'ultimo di cinque figli. Con il più piccolo si passavano dieci anni e quindi si può dire, come lui stesso dichiarò, che visse un'infanzia di solitudine. Ma non triste. Perché ciò sviluppò in lui la fantasia, l'immaginazione che gli permise di sfruttare questo suo essere solitario per dar vita - a mio parere - ad un piccolo mondo parallelo letterario molto più simile alla realtà di quanto possa sembrare.
Le sue opere mi hanno appassionato perché mi rispecchiano molto. Sarà, forse, anche il fatto che siamo entrambi del segno dei Pesci ed abbiamo un animo sensibile, forse anche troppo. Anche io -come lui - apprezzo molto la solitudine, intesa come lo stare concentrato su se stessi. Perché ho la possibilità di poter "discutere" con i miei pensieri e fantasticare liberamente. Infatti ho cominciato a scrivere proprio così. Quando ho capito che potevo mettere su carta tutto quello che mi passava per la testa: pensieri, sensazioni. Carlo Cassola, con una maestria, oserei dire, unica, ha sfruttato i suoi dubbi, le sue sofferenze (come la prematura perdita  della prima moglie Rosa), le sue paure e le sue gioie, per dar vita a storie meravigliose.
Per cui, consiglio, a chi si sia un po' incuriosito, di andare alla ricerca dei suoi libri che, a quanto ne so, sono stati anche ristampati lo scorso anno, in occasione del centenario dalla nascita.
Senz'altro da leggere sono il romanzo d'apertura della sua carriera, "Fausto e Anna", una fantastica storia d'amore tra due giovani nell'immediato Dopoguerra e poi " Monte Mario" e "L'Amore tanto per fare ", due opere della maturità cassoliana.
Altro libro bellissimo è " La ragazza di Bube " dal quale, nel 1960, fu tratto l'omonimo film di Luigi Comencini, con protagonista Claudia Cardinale.
Ce ne sarebbero anche altri da consigliare ma per questo vi invito a mettervi alla ricerca delle meravigliose opere di questo immenso autore del '900.

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